“Diritti umani” è il titolo della mostra che sarà inaugurata negli spazi della “Beniamin Art Gallery” , in via Giacinto Pulvirenti 8, il 13 febbraio alle 18:00.
La collettiva trae le mosse da un’idea dell’avvocato catanese Pietro Ivan Maravigna, condivisa con l’artista palermitano Antonino Gaeta, curatore dell’esposizione.
Al loro invito di interpretare i principi contenuti nella Carta dei Diritti Umani, hanno risposto diversi artisti internazionali, che daranno voce al tema secondo le proprie visioni del mondo e radici culturali.
Arte, scienza e conoscenza attraversano trasversalmente l’esposizione.
Un percorso pittorico, perfettamente in sintonia con i principi ispiratori della “Beniamin Art Gallery”, visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 18:00 alle 20:30, fino al 3 marzo prossimo.
ARTISTI DIVERSI, PER ESTRAZIONE E PROVENIENZA
Uno dei punti di forza della mostra è, appunto, rappresentato dalla presenza di artisti dalle sensibilità diverse.
Oltre allo stesso Antonino Gaeta – voce narrante dell’evento – esporranno le loro opere Amir Sabet Azar, Antonio Pilade, Atanur Dogan, Attilio Giordano, Beniamino Figura, Calusca, Gianluca Aiolo, Giuseppe Guzzone, Habib Derakhshani, Leva Jamali, Massimiliano Frumenti Savasta, Morgana, Palmina Barbagallo, Rasta, Roberto Fontana, Tannaz Mirkarimi e Vishka Sabet Azar.
Al loro talento è affidato il compito di declinare, da angoli visuali diversi, il tema complesso dei diritti umani a tutte le latitudini.
DIRITTI FONDAMENTALI, OLTRE LE IMMAGINI CONSOLIDATE E GLI STEREOTIPI
Il tema della collettiva suggerisce spunti di riflessione su argomenti focali che attengono alla coscienza collettiva.
A partire dall’assuefazione alla violazione dei diritti inalienabili: scene che, non di rado, si traducono in una cinica consuetudine.
“Si tratta – spiega Antonino Gaeta – di situazioni lontane dalla routine quotidiana e dai privilegi sociali ed economici ai quali siamo abituati“.
Una lontananza – non solo geografica – così forte da anestetizzare l’umanità, l’empatia e il sentimento di vicinanza verso chi soffre o subisce torture.
“Ciò accade – prosegue l’artista – per via dello sguardo, veloce e perentorio, sui fatti del mondo offerto dai mass media”. Immagini crude che non dovrebbero lasciare indifferenti ma che gli spettatori assimilano attraverso i mille canali mediatici e social oggi a disposizione.
Bastano un monitor televisivo e lo schermo di un dispositivo cellulare per raggiungere tutti, in qualsiasi modo.
“Come se ciascuno di noi, in un mondo di followers – aggiunge Antonino Gaeta -divenisse cronista di un fatto sconvolgente e riproponendolo con pochi gesti in uno spazio virtuale, lavasse la propria coscienza”.
Come rincuorato da un gesto eticamente corretto, ognuno va avanti, senza scosse, nel perimetro della propria “comfort zone”, immutabile e rassicurante.
Un paradosso che le opere della mostra “Diritti umani” invitano ad analizzare.
IL RUOLO DELL’ ARTE NELLO SCENARIO CONTEMPORANEO
In un simile contesto, dominato dall’indifferenza di massa, il rischio è quello di generare una condizione diffusa di apatia delle anime.
” L’arte, oggi più che mai – sottolinea il curatore della collettiva – ha il dovere morale ed etico di prendere una posizione, spogliandosi dall’egoismo e dal sempre più diffuso senso di accondiscendenza al cruento gusto di molti acquirenti”.
Una necessità che riguarda l’espressione artistica nel suo complesso: dalla musica alla pittura, dalla scultura al teatro.
Volti diversi della stessa scintilla creativa.
“Occorre – suggerisce -ridestarsi dal sonno, dettato dai mercati e dai mercanti, per un rinnovato senso comune che faccia rifiorire il lato più onesto dell’espressione poetica delle arti”.
“Essa – conclude – è depositaria del valore sensoriale dell’Uomo e svela la creazione che ci rende un’unica cosa al cospetto del Sommo Creatore stesso”.
LA FONDAZIONE
“Beniamin Art ” nasce nel 2015 da una brillante intuizione del fondatore, il collezionista, mecenate e uomo d’affari iraniano Behnam Fanaeyan.
Svolge un lavoro culturale di alto profilo attraverso un’intensa attività di studio, ricerca e formazione nel campo dell’arte antica, moderna e contemporanea.
L’obiettivo è promuovere e realizzare un cambiamento nella mentalità e nei comportamenti sociali attraverso la diffusione di idee e progetti creativi.
Un’azione che si esprime, sotto il profilo umano, attraverso i più moderni principi di tolleranza e libertà.
E in nome di un sentimento poliedrico che riflette le parole di Ciro il Grande, ovvero Ciro II di Persia.
L’ imperatore, ricordato per la politica avveduta improntata al rispetto delle usanze dei popoli, promosse sempre
la libertà di culto e la tutela donne.
La collettiva “Diritti umani” riflette alla perfezione i valori del fondatore e dell’intero gruppo di lavoro, che collabora con varie figure professionali del panorama internazionale.
ANTONINO GAETA,
Nato a Palermo – dove vive e opera – nel 1976, è il fondatore del Nuovo Gruppo Futurista Siciliano.
Da sempre, persegue un ideale di libertà e di rinnovo delle arti, svincolandosi da tuttò ciò che riporta l’arte ad un cupo accademismo.
Ha conseguito i titoli artistici presso il Liceo Artistico e l’ Accademia di Belle Arti di Palermo.
I suoi primi maestri sono stati nomi del calibro di Toti Garraffa, Marco Incardona e Franco Nocera.
Nel 1999 , ottiene la Laurea Magistrale all’Accademia di Belle Arti, con il massimo dei voti.
Ha al suo attivo diverse mostre, sia in città italiane che estere.