Dopo il fasto delle nozze, un’altra tegola si abbatte sull’ex presidente del Catania Nino Pulvirenti. Dodici immobili nelle province di Catania e Messina, disponibilità finanziarie e quote societarie posti sotto sequestro a Pulvirenti. Si aggiungono al sequestro delle quote societarie e di altri beni, eseguito nel mese di agosto per un valore, complessivo, di circa 4 milioni di euro.
L’accusa è l’omesso versamento delle ritenute con riferimento agli anni 2017 e 2018. Pulvirenti, infatti, è amministratore di fatto di Meridi, società che gestisce importanti marchi della distribuzione alimentare organizzata.
IL SEQUESTRO NEL DETTAGLIO
A sequestro, come detto, disponibilità finanziarie, quote societarie e 12 immobili nelle province di Catania e Messina – che si aggiungono al sequestro delle quote societarie di Finaria S.p.a. e di altri beni appartenenti allo stesso Pulvirenti.
L’ avvio delle indagini dopo la segnalazione trasmessa nel 2020 dalla locale Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Con i successivi approfondimenti è stato possibile:
- accertare, in primo luogo, che Pulvirenti è l’amministratore di fatto della società Meridi.
- Porre in evidenza come la società oggetto di approfondimento investigativo abbia omesso di versare le ritenute Irpef dovute in base alle dichiarazioni annuali presentate in qualità di sostituto d’imposta per gli anni 2017 e 2018, per un importo superiore a 4 milioni di euro.
Il provvedimento nei confronti di Nino Pulvirenti scaturisce per i reati previsti e puniti dagli artt. 81, 110 c.p. e 10-bis del d.lgs. n. 74/2000. Come detto è amministratore di fatto della MERIDI e non ha provveduto a versare, entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto d’imposta, le ritenute dovute relative ai periodi d’imposta 2017 e 2018 per un ammontare complessivo pari a euro 4.050.764,6