50 lavoratori della Zona Catania Provincia Nord a rischio licenziamento

Cinquanta lavoratori del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della Zona Catania Provincia Nord, rischiano il licenziamento.

La procedura del servizio destinato a 11 comuni etnei tramite bandi di gara, prevede infatti una dotazione organica inferiore al fabbisogno reale dei cantieri presenti.

Nel suo computo la stazione appaltante non ha considerato la dotazione reale di ogni singolo cantiere, e di conseguenza non ha previsto le somme necessarie per garantire i livelli occupazionali attuali.

Tutto ciò comporterà un taglio di una cinquantina di unità. 

A segnalarlo sono le segreterie provinciali di FP – CGIL, FIT – CISL, UILTRASPORTI e UIL FIADEL che chiedono la revoca del bando di gara in autotutela o l’adeguamento alle reali esigenze economiche.

In una comunicazione ufficiale indirizzata alla SRR (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti) Catania Provincia Nord, al Dipartimento Regionale ANAC, ai sindaci dei Comuni interessati, al Prefetto, al Centro per l’Impiego di Catania e al sindaco Pogliese, i sindacati scrivono che i 50 lavoratori “hanno maturato, ex art. 6 del CCNL Fise Assoambiente, il diritto al passaggio e al mantenimento del posto di lavoro”.

I sindacati segnalano inoltre che la stazione appaltante non tiene conto degli scatti di anzianità.

Nella progettazione si prevede ore di personale equivalente considerando il personale stesso come forza di lavoro generica per l’ intero lotto.

Ne consegue che i dipendenti saranno impiegati genericamente all’interno della stessa commessa.

In questo modo i lavoratori perdono l’appartenenza al cantiere di riferimento.

IL CANTIERE DI ADRANO

I sindacati riferiscono a testimonianza di ciò l’esempio del cantiere di Adrano.

In questo caso infatti, il Piano d’Ambito a base di gara prevede un impiego di 49 unità.

In verità, nel cantiere adranita lavorano 80 unità, come correttamente previsto nella gara ponte bandita dal Comune.

Un caos insomma, che rischia di portare sul lastrico ben cinquanta famiglie.

Secondo i segretari generali di FP – CGIL, FIT – CISL, UILTRASPORTI e UIL FIADEL di Catania, il costo del personale previsto per i due lotti è di 50.642.551,89 euro a fronte della reale spesa prevista dal Contratto nazionale Fise Assoambiente di 67.164.561,25 euro “generando una perdita per il futuro affidatario di 16.522.009,36 euro nell’intero appalto”.

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