Cosa sono i divulgatori di buone notizie di cui si sente tanto parlare a Catania? Scopriamolo subito insieme.
Al giorno d’oggi, basta accendere la TV, la radio o anche prendere in mano lo smartphone e scorrere le news per rendersi conto di quante cattive notizie i giornalisti debbano scrivere, ogni singolo giorno. Guerre, in vasta e piccola scala, economia precaria, povertà e tanta, tantissima sofferenza, in ogni sua forma. Oggi, ricevere o leggere una bella notizia è quasi un miracolo, una rarità di cui fare tesoro. Nel mondo non accadono solo cose spiacevoli, tragedie e disgrazie, ma anche cose belle che, a volte, possono passare in sordina perché piccole, quasi impercettibili, ma è proprio in queste azioni apparentemente senza importanza in cui troviamo il buono, la speranza, il cuore dell’umanità che batte ancora.
A Catania un’iniziativa nuova e che cambia il modo di concepire la comunicazione. Questo progetto è stato presentato dalla diocesi siciliana che ha lanciato un corso dedicato agli aspiranti comunicatori, guidati da un team di professionisti dell’informazione. L’iniziativa mira a formare persone che siano in grado di trasmettere in modo ottimale buone notizie, di divulgare la speranza in un periodo così cupo per tutta l’umanità.
Il corso si chiama “Cercatori e divulgatori di buone notizie” ed è stato organizzato dall’Ufficio Comunicazione Sociale della diocesi di Catania, sotto la guida di Giuseppe Di Fazio. Il corso coinvolge 27 aspiranti comunicatori con un’età compresa tra i 20 e i 70 anni. La loro formazione è affidata ad un team di professionisti con diverse competenze, che spaziano dal giornalismo tradizionale al web e alla televisione.
L’obiettivo dell’iniziativa della diocesi è quella di aiutare i corsisti a sviluppare competenze nell’ambito della comunicazione e di far in modo che siano capaci di partecipare a dibattiti in modi costruttivi e comunicando in modo efficace.
Non dobbiamo sottovalutare il fatto che i media moderni sono sempre alla ricerca del modo più efficace per portare i lettori a leggere le notizie sul proprio sito web, sul proprio giornale, sul proprio canale. Purtroppo, oggi, i temi più interessanti per il pubblico riguardano delitti, guerre, storie cruente, rapimenti e moltissimi altri argomenti legati alla sofferenza. Sembra quindi che, nell’epoca che stiamo vivendo, siano le notizie negative a dominare la scena mediatica, diventando una parte centrale degli interessi economici di media, TV e testate giornalistiche.
Questo trend in continua crescita è preoccupante e viene da chiedersi: “non si può fare nulla per invertire questa tendenza?”. Da qui, da questa semplice, ma fondamentale domanda, è nata l’iniziativa della diocesi di Catania che, con il suo corso, sta dimostrando che anche le buone notizie vanno raccontate, che il giornalismo va fatto in modo responsabile e costruttivo per i cittadini, non mirato alla ricerca indiscriminata del “click”, del risultato, ma tornando agli albori del giornalismo ricordandoci di applicarlo come ciò per cui è nato e raccontare il mondo in tutte le sue sfaccettature.
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