La vecchia ricetta cartacea va in soffitta: con la digitale diverse novità, dalla ripetibilità per i pazienti cronici all’assenza del nome
Il processo di digitalizzazione non poteva non toccare anche un simbolo della medicina, la ricetta medica. Con l’approvazione del disegno di legge sulla ricetta medica digitale, l’obiettivo è infatti trasformare il sistema delle prescrizioni in un formato interamente digitale. In realtà ciò era già successo durante la pandemia e ora sarà una prassi permanente. L’articolo 4 del provvedimento, il Decreto semplificazioni, approvato stabilisce che la digitalizzazione riguarderà le prescrizioni farmaceutiche, i trattamenti terapeutici, i servizi riabilitativi e i presidi per pazienti cronici e con patologie invalidanti.
Addio ricetta cartacea, come funziona la nuova
Ci sarà dunque una grande applicazione e ogni tipo di prescrizione medica, sia quelle del Servizio Sanitario Nazionale (i famosi foglietti biancorossi) sia quelle per farmaci non rimborsati dallo Stato (le ricette solo bianche), smetteranno di esistere come le abbiamo finora conosciute e saranno gestite digitalmente
Per i pazienti che hanno malattie croniche o patologie invalidanti è stata introdotta la ripetibilità della ricetta. Significa che non dovranno più recarsi frequentemente dal medico per ottenere nuove prescrizioni e con una sola è possibile ottenere le confezioni che sono necessarie per un solo anno. Inoltre un’altra novità è che sulla ricetta non bisognerà più indicare necessariamente il nome del paziente: basterà solo il codice fiscale.
Sarà anche possibile per i medici modificare la terapia e adattare o sospendere la ripetibilità delle prescrizioni in base alle esigenze del paziente che possono accedere alle loro prescrizioni in qualsiasi momento e luogo.
Quando viene creata la ricetta dematerializzata viene memorizzata nel sistema e identificata da un Codice Nazionale Univoco generato dal Sistema di Accoglienza Centrale, ossia il Numero di Ricetta Elettronica: si tratta di un codice alfanumerico, composto da 15 cifre, che sostituisce il codice a barre della ricetta tradizionale. Di cartaceo resta solo un promemoria che il medico deve fornire al paziente in formato elettronico.
In queste novità, quali saranno i ruoli del farmacista? Dovranno informare l’assistito circa le corrette modalità di assunzione dei farmaci prescritti e dovrà effettuare un monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica. In pratica se dovesse notare una difficoltà da parte del paziente nell’assunzione del medicinale, dovrà informare il medico.
Avendo la ricetta elettronica diffusione in tutta Italia, sarà possibile ritirare il medicinale presso qualsiasi farmacia senza dover pagare il prezzo intero, come avveniva precedentemente con la ricetta utilizzata fuori regione.