L’ennesimo incidente stradale, per fortuna senza conseguenze serie, è avvenuto ieri sera all’incrocio, trafficatissimo, tra via Torino e Via Quieta.
Si ripropone, all’interno del quartiere Borgo-Sanzio, la pericolosità di questo punto della zona, più volte segnalata da parte dei residenti in Comune e alla Municipale.
Il Comitato Vulcania, dunque, richiede urgentemente di ripristinare il precedente piano di viabilità, nonché eliminare il doppio senso di marcia in Via Torino.
“Troppi incidenti nell’arco di un paio di mesi parlano da soli” dichiarano i residenti e commercianti della zona.
Richieste e proteste arrivano, al Comitato Vulcania, da numerosi cittadini che ogni giorno percorrono l’incrocio, su menzionato.
Ormai gli incidenti non si contano più.
Da circa cinque mesi e mezzo Via Torino, una delle strade più trafficate del quartiere Borgo-Sanzio, è percorribile in entrambi i sensi di marcia.
Un accorgimento a costo zero per le casse comunali, che secondo l’Amministrazione comunale e III Municipalità avrebbe l’obiettivo a garantire una viabilità più scorrevole.
In una zona caratterizzata dalla presenza di tante scuole e attività commerciali.
Purtroppo non è andata esattamente così e lo dimostrano le foto pubblicate da precedenti segnalazioni e comunicati stampa.
Il nuovo piano traffico sta scatenando la rivolta dei cittadini di via Torino e dintorni.
Gli ultimi cambiamenti della circolazione creano, inoltre, troppi ingorghi nelle ore di punta. Questo è peggiorato dopo le nuove scelte per la mobilità.
I cittadini hanno definito il provvedimento, adottato dai tecnici dell’Ufficio traffico urbano, ingiustificato e del tutto irrazionale.
Tanto da provocare in via Torino e dintorni ingorghi spaventosi e incidenti all’incrocio su menzionato.
Interviene sulla questione la presidente del comitato, Angela Cerri.
“Questo incrocio è pericolosissimo, lo denunciamo da tempo. I residenti hanno segnalato più di una volta la pericolosità dell’incrocio, a seguito dei molti incidenti che si sono verificati proprio lì. Ma fino ad oggi non si è fatto nulla. Le questioni tecniche non ci riguardano, quello che conta è l’aspetto concreto, non siamo più disposti a tollerare una situazione del genere, ci sono troppi rischi che non possono essere ignorati”.
“Il problema è troppo urgente per poter essere ulteriormente rimandato. Le nostre sollecitazioni e proteste sono gesti dettati dalla disperazione e dal timore che possa accadere qualcosa di più grave. Chiediamo il ripristino del senso unico di marcia per esigenze non solo di vivibilità e mobilità ma anche di maggior sicurezza. Speriamo che le istituzioni si mobilitino per risolvere al più presto questo sentito problema dove a farne le spese sono sempre i cittadini”.
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