Antonio Sfameni è il nuovo capo della mobile di Catania

Catania. E’ Antonio Sfameni il nuovo capo della mobile etnea. A fianco a lui Vito Calvino: era questore a Messina quando Sfameni era dirigente della Squadra Mobile peloritana. I due hanno lavorato insieme anche a Palermo.

Il subentrato dirigente prende il posto di Marco Basile appena promosso a Palermo.

E’ di Trieste, luogo dove la scorsa estate ha ricoperto lo stesso incarico di dirigente.

Originario della provincia di Palermo, il nuovo capo della Mobile è entrato in Polizia nel 1989. La sua qualifica era quella di di Agente. Nel 2002, dopo la frequenza del corso di formazione per Funzionari a Roma, è stato assegnato alla Questura di Trapani.

Nell’aprile del 2011 è stato trasferito alla Squadra Mobile della Questura di Palermo e nel gennaio 2016 ha assunto la direzione della sezione Antidroga. Risale all’ottobre 2016, invece, la posizione di Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Brindisi. E’ qui che ha portato a termine importanti operazioni contro la criminalità comune e organizzata.

Il benvenuto della Ugl

Sul nuovo avvicendamento al vertice della Squadra Mobile di Catania, interviene la Ugl catanese per dare il benvenuto ed augurare buon lavoro al dirigente Antonio Sfameni.

Alla nuova guida di uno dei reparti più delicati della Questura della nostra città vogliamo esprimere le più sentite congratulazioni. E’ sicuramente un incarico prestigioso, ma allo stesso tempo alquanto impegnativo, che siamo certi sarà condotto in piena continuità con quanto realizzato dal suo predecessore. Dalla nostra organizzazione sindacale non può che esserci massimo sostegno al dirigente Sfameni ed agli uomini della “Mobile” da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità ed al malaffare”

Non manca ,poi un sentito ringraziamento all’uscente Marco Basile. E anche i complimenti per: “L’ottimo lavoro svolto e ai brillanti risultati conseguiti. Che a Catania ha lasciato e siamo certi continuerà a lasciare un segno nella battaglia per l’affermazione della legalità.”

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