Asta Catania, Morosoli: “Imprenditori, salviamo insieme la squadra”

Il 4 marzo sarà una giornata decisiva per le sorti del calcio a Catania.

In quella data, infatti, si terrà la seconda asta per l’acquisizione del ramo sportivo d’azienda dell’ex Calcio Catania 1946.

Il Tribunale ha concesso quindi una nuova chance dopo quanto accaduto lo scorso 11 febbraio: non è detto che ve ne saranno delle altre.

Francesco Russo Morosoli, patron degli impianti di risalita sull’Etna, è pronto a fare la sua parte, chiamando a raccolta gli altri imprenditori per salvare tutti insieme il club rossazzurro.

Questa la sua nota diffusa a mezzo stampa.

Le mie ultime esternazioni a mezzo stampa – afferma Francesco Russo Morosoli – avevano un preciso obiettivo: lanciare un appello a tutti gli imprenditori entusiasti di sposare la causa del Catania insieme a me. Per la prima asta, purtroppo, solo il 7 febbraio sono stato informato della rinuncia degli investitori milanesi, profili coi quali stavamo elaborando un progetto serio e coinvolgente. Riorganizzarsi non è stato semplice e oggi di tempo ce n’è davvero poco. Sono disponibile a qualsiasi interlocuzione con imprenditori decisi e felici di esserci”.

Guardando al passato solo per un momento, ho il rammarico che la SIGI nel luglio del 2020 non mi abbia dato il 51%. Avevo messo a budget 14 milioni di euro (solo uno in meno della cordata dei 4 imprenditori portati da Tacopina). Dopo l’indifferenza del presidente del CdA di SIGI questo budget è stato destinato ad investimenti importanti nel turismo, alle Gole dell’Alcantara e per il riammodernamento di Funivia dell’Etna”.

La seconda asta fissata dal Tribunale di Catania è la nuova occasione per restituire immagine e serenità alla città. “Molti tifosi rossazzurri – spiega l’imprenditore – ritengono che in questo momento l’acquisto del club di Via Magenta sia realizzabile con un costo irrisorio. In valore assoluto è vero, ma è il progetto sportivo quello che conta veramente. Una cosa dev’essere chiara a tutti: per l’affiliazione alla Figc ci vuole una fideiussione di 12 milioni di euro, poi bisogna completare l’attuale stagione e in seguito stanziare 6-7 milioni per la successiva. Puntando subito alla serie B. Inoltre, bisogna integrare la provvista relativa alle minus valenze e porre rimedio ai debiti sportivi pregressi. Andiamo ben oltre i 20 milioni di euro”.

Ho l’imprescindibile responsabilità di salvaguardare la mia holding, ma questo non mi impedisce di esserci e fare la mia parte. Non sarebbe serio da parte mia comprare da solo il Catania. Per tale ragione chiamo a raccolta le forze produttive della città. Cerco imprenditori forti, decisi, felici di esserci”.

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