Avviso dell’Agenzia delle Entrate in questi giorni: sta dilagando una nuova truffa in vista di Natale che punta al conto corrente. Ecco come riconoscerla e identificare in generale tutte le frodi on line
Servono anni per mettere da parte qualche risparmio, per poi rischiare di perdere tutto in pochi secondi. In un click praticamente. Perché nell’era digitale basta questo per sgarrare e perdere i soldi dal proprio conto corrente. Uno scenario da incubo, tra i peggiori di tutti in assoluto, che purtroppo diventa ogni giorni una triste realtà nel mondo e continua a mietere vittime.
Le truffe on line, infatti, sono sempre più diffuse e degnamente orchestrate. Sono mirate soprattutto a un pubblico fragile, coloro che sono meno pratici della materia, dunque a persone anziane o culturalmente limitate sull’argomento. Ma alle volte anche i più giovani o profili esperti ci cascano, perché alcune trappole sono davvero ben realizzate tanto da far cadere in errore anche chi è aggiornato su tali vicende.
L’ultima truffa on line della finta Agenzia Entrate
Tra le tecniche più diffuse spicca il phishing attraverso falsi SMS o e-mail fraudolente. I truffatori realizzano ad hoc un messaggio ingannevole che riporta su un sito fake di un istituzione, che sia una banca, INPS o agenzia delle entrate per esempio, inviando messaggi che sembrano autentici al fine di ottenere informazioni personali o finanziarie. Una volta cliccato su, ecco che scaricano un virus e accedono al vostro cellulare per poi accedere al conto in banca facendo piazza pulita di quanto c’è all’interno.
L’ultimissimo caso è proprio di questi giorni, con false email firmate Agenzia delle Entrate che stanno arrivando nelle caselle postale degli italiani. E’ proprio lo stesso ente del controllo fiscale a lanciare l’allarme e a suggerire motori generali per riconoscere gli impostori. Il messaggio in questione che sta giungendo parla di presunti “controlli fiscali” e di verifiche impellenti da realizzare.
Uno dei segnali distintivi di un tentativo di phishing – evidenzia il Fisco – riguarda l’allegato al messaggio, che spesso contiene un documento di accertamento fiscale contraffatto. Elementi quali il logo del Ministero dell’Economia accanto a quello delle Entrate e la presenza di errori grammaticali possono rivelare la natura fraudolenta del messaggio.
Ma un altro segno tangibile è l’urgenza estrema contenuta in questi messaggi: queste truffe includono infatti minacce relative a possibili azioni legali, sanzioni detentive o pecuniarie in caso di mancata risposta. Il messaggio di phishing mira dunque creare un senso di urgenza, esortando il destinatario a agire prontamente salvo rischiare una sanzione pesantissima o – in casi di filiale bancaria – perdere i soldi presenti sul proprio conto corrente.
Un altro elemento chiave per identificare l’imbroglio è la presenza di link su cui cliccare: tra tutti, questo è l’indizio principale da cui tenersi ovviamente alla larga. Mai cliccare. Fermo restando – suggerisce l’ex Equitalia – che L’Agenzia delle Entrate non invia mai comunicazioni tramite posta elettronica riguardando informazioni contenenti dati personali dei contribuenti e soprattutto scadenze.