“Baciami” è il titolo della mostra in programma da sabato 29 ottobre alle 18:00 a Siracusa, negli spazi della Galleria “Materiarte”, in via Roma 44, nell’isola di Ortigia.
Oltre trenta opere del pittore milanese di origini siciliane Andrea Chisesi, insieme a quelle di Giovanni da Monreale, Emanuele Giannelli e Salvatore Cipolla.
Il fulcro dell’esposizione sono i baci, che Andrea Chisesi reinterpreta con la tecnica pittorica della fusione, ovvero la sovrapposizione delle immagini che sfrutta trasparenze e ombre.
Una tecnica della quale l’artista ha iniziato a fare uso nel 2044, servendosi di molteplici materiali.
Dalle tele al cartone, ma anche cartelli stradali preparati con gesso di Bologna e completati con ritagli di giornali.
E ancora, manifesti strappati e stratificazioni di pittura e foglia d’oro che creano la specificità della texture che definisce l’opera.
FONTI DI ISPIRAZIONE LETTERARIE
L’artista definisce il bacio come “un gesto che ci fa produrre l’endorfina, ci regala la felicità”, ma anche “un patto di felicità tra le due parti coinvolte, un sigillo di alleanza, una conferma d’attrazione”.
Per la realizzazione delle opere, Andrea Chisesi ha tratto ispirazione non soltanto dalla pittura ma anche dalla letteratura, per esempio della poesia di Alda Merini “E poi fate l’amore”.
Secondo l’artista, “la poetessa italiana ci fa intendere la potenza del bacio come la più sublime espressione dell’amore”.
“Il titolo della poesia – spiega – ci trasporta trasognanti nell’oblio”.
“Occhi dentro gli occhi, morsi sulle labbra, carezze sui graffi”, recitano i versi.
Altre fonti d’ispirazione sono stati Gabriele D’Annunzio che del bacio scriveva “Ch’io senta fremerti – la bocca odorosa di arancia, – fresca, vermiglia, ne ‘l bacio mio”.
Anche il mondo della scienza non è immune al fascino del bacio, per esempio Charles Darwin che lo considerava un modo per “ricevere piacere dal contatto con una persona amata”.
La mostra offrirà la possibilità di ammirare, inoltre, “Il trionfo di Venere – omaggio al Bronzino”, “Il Bacio di Rodin – Paolo e Francesca”, “Venere e Cupido bambino – omaggio a Joseph Charlies Marinpere” , “Venere Vincitrice” e “Amore e Psiche
(stanti)” in omaggio a Canova.
L’artista intende reinterpretare i baci trasponendoli in una nuova dimensione, racchiudendo il deterioramento sociale e la paura del contatto.