La bandiera siciliana, bellissima, è ormai un’icona mondiale. Ma quando è stata esibita per la prima volta nella storia e in generale quando è stata ufficialmente riconosciuta? Ecco il passaggio storico che ha portato a oggi
La bandiera siciliana è un simbolo riconosciuto a livello mondiale. Chiunque riconosce quei colori e l’uomo a tre gambe che è ormai un marchio universalmente noto attribuito alla nostra isola. Si tratta, per chi non lo sapesse, della quarta bandiera più antica al mondo e ha radici che affondano nel XIII secolo, risalendo agli eventi della rivolta antifrancese del Vespro Siciliano nel 1282.
Questo vessillo bicolore giallorosso, carico di storia e simboli, rappresenta la forza e l’identità della regione. Ma cosa rappresenta esattamente? La Triscele, con le sue tre gambe, si manifesta come la rappresentazione di un essere mitologico, mentre il Gorgoneion, la testa della Gorgone, presenta capelli serpentinati intrecciati con spighe di grano. Questa fusione simbolica riflette la ricchezza mitologica e agricola della Sicilia, sottolineando la sua storia unica.
E perché i colori giallo e rosso? Ovviamente questi portano con sé un significato profondo. Il giallo simboleggia l’unione del comune di Palermo – capoluogo e centro al primo posto della classifica dei più popolosi – durante la rivoluzione del Vespro, mentre il rosso rappresenta l’unione del comune di Corleone. Questi colori diventano, quindi, un emblema tangibile della solidarietà e della determinazione durante il periodo tumultuoso della ribellione contro gli Angioini.
E’ stata esibita per la prima volta nella già citata rivolta antifrancese del Vespro Siciliano, scoppiato a Palermo il 30 marzo 1282. Questa, tuttavia, è stata ufficialmente adottata soltanto il 4 gennaio 2000 con la legge regionale n. 1. Prima di questo atto legislativo, gli stemmi e i gonfaloni avevano la responsabilità di rappresentare ufficialmente la Sicilia, conformemente alla legge regionale n. 12 del 28 luglio 1990.
Questa transizione non solo ha consolidato la bandiera come un’icona riconosciuta a livello ufficiale, ma ha anche sottolineato la volontà della Sicilia di abbracciare la sua identità storica in maniera più completa. E in effetti i siciliani l’hanno accolta da sempre con entusiasmo e fierezza, esibendola oggi con assoluta felicità in ogni viaggio in Italia e all’estero. Perché si può andare via dalla Sicilia per svariati motivi – che sia amore, lavoro, vicissitudini varie – ma la Sicilia non andrà mai via da un suo figlio. Il legame è eterno e indissolubile. E’ nell’anima di ognuno di noi e lo sarà fino alla fine dei giorni.
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