Oneri sulle bollette della luce, i fornitori di energia possono applicarli per determinati contratti: la protesta dei consumatori
Una delibera dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, introduce un’importante novità nelle regole dei contratti per le forniture di energia a utenze domestiche. Va precisato che la decisione non è autonoma e che recepisce la cosiddetta direttiva elettrica dell’Unione Europa datata 2019 e che a sua volta il Parlamento italiano ha trasformato in legge nel 2021. Una norma che piacerà poco agli utenti che cambiano idea dopo aver sottoscritto un contrato.
Bollette luce, le società fornitrici possono chiede oneri al cliente
Dal primo gennaio 2024, infatti, i fornitori hanno la facoltà di applicare un onere a carico del cliente se questi recede il contratto prima della sua naturale scadenza. Ciò però non vale sempre e si applica solo in alcuni casi. Si legge nella delibera che la norma trova ragione di esistere “nel caso di contratti di fornitura di energia elettrica a prezzo fisso e a tempo determinato oppure a prezzo fisso e a tempo indeterminato ma con condizioni economiche a tempo determinato”. Anche il venditore ovviamente è tenuto a rispettare delle regole e in particolare nei contratti che vengono offerti a clienti domestici o a imprese con meno di 50 dipendenti e 10 milioni di fatturato “è tenuto a indicare in maniera chiara, espressa e agevolmente comprensibile” l’eventuale onere che deve essere approvato e sottoscritto.
Ma come si calcola la penale? È sempre l’Autorità che lo spiega: è la “somma massima di denaro complessivamente dovuta” e deve essere proporzionata, ossia non può eccedere “la perdita economica direttamente subita dal venditore a seguito del recesso anticipato del contratto”.
Solitamente i contratti di durata determinata sono di 12 o 24 mesi e le compagnie energetiche a essi potranno applicare gli oneri. È previsto analogamente un indennizzo a loro favore se il cliente disdetta anche i contratti a tempo indeterminato quando è in corso un’offerta speciale.
Pronta la reazione delle associazioni di consumatori che considerano gli oneri di recesso “del tutto illegittimi”, ha detto il presidente del Codacons Carlo Rienzi, preannunciando un ricorso al Tar del Lazio, senza escludere una class action. È “un evidente squilibrio tra le parti, che vede i fornitori di energia in posizione privilegiata rispetto agli utenti” ai quali viene preclusa la possibilità di passare a un altro operatore che pratica tariffe più vantaggiose”.