A Catania, è evidente, le iniziative interessanti non mancano. Purtroppo, però, non di rado ci piace lasciarle a metà. Preambolo filosofeggiante che serve a parlare del Brt, acronimo che testualmente significa Bus Rapid Transit, ovvero bus veloci. Veloci perchè viaggiano o dovrebbero viaggiare all’interno di una corsia protetta. Un po’ come il tram.
A Catania, fin dalla sua prima inaugurazione, ha da sempre suscitato polemiche. Proprio perchè l’invasività della corsia protetta mal si interfaccia con le arterie cittadine che, a dir il vero, non sono proprio gigantesche. Anche se in numero limitato, appena 1, da qualche anno il Brt a Catania circola e viene anche utilizzato. Una sola linea che dal parcheggio scambiatore dei Due Obelischi arriva fino a Piazza Stesicoro per poi risalire verso i Due Obelischi da viale Fleming e via Santa Sofia. Tecnicamente un ottimo servizio che, peraltro, permette di interfacciare le linee bus con quelle della metropolitana grazie alle fermate Borgo ( in discesa ) e Milo ( in salita ). Ma sulla questione Bus-Metro torneremo dopo.
In discesa verso il centro, prima di arrivare in via Etnea, il nostro Brt percorre la via Passo Gravina. Trafficatissima arteria in cui si concentrano buona parte dei veicoli che arrivano dai comuni dell’Etna e dall’hinterland. Chi arriva da Nicolosi, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo deve necessariamente passare da li. Nonostante questo sulla via Passo Gravina è stata installata una lunghissima corsia Brt. In due step perchè l’ultimo tratto è stato realizzato dopo il sofferto accordo con il comune di Gravina. Un cantiere lunghissimo che, peraltro, ha cancellato tutta la zona verde e gli alberi della strada.
La corsia c’è, ma come mostra il video che abbiamo realizzato, l’autobus la percorre solo in minima parte. In sostanza dall’incrocio con via Carrubbella al semaforo di via Pietro De Logu. Poche centinaia di metri rispetto ad una corsia che, ormai, si snoda su tutta l’arteria e che diventa preda di moto e scooter che, in questo modo, evitano la fila. La fila, invece, la fa l’autobus. Ma perchè?
Da profani potremmo azzardare a dire che il brt non percorre la sua corsia perchè le fermate non sono state installate sul percorso. E in effetti l’unica fermata realizzata lungo la corsia Brt si trova proprio nel tratto che il Brt percorre. Lecito a questo punto chiedersi. Ma perchè lasciare il lavoro a metà?
Detto questo per rendere più funzionale il servizio, tralasciando che tra via Passo Gravina e via Etnea si passa dal budello di via Bentivoglio, sarebbe utile interfacciarsi meglio con la metropolitana. Se in via Etnea, infatti, per raggiungere la stazione Borgo bisogna solo attraversare la strada, in salita la situazione è più complicata.
Dalla stazione Milo, infatti, per raggiungere la fermata bisogna attraversare ( e non è facile ) il viale Fleming e poi aspettare il Brt in una fermata volante ( senza pensilina e senza indicazioni sull’arrivo del bus ). Se proprio si desidera la pensilina bisogna, infatti, percorrere un tratto di strada a piedi o in salita o in discesa. Ma non sarebbe più semplice installare una fermata del Brt proprio nel parcheggio della stazione Milo?
Questa è la seconda domanda che lanciamo a chi avrà il piacere di leggerci.
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