Caos Pfizer Catania, i sindacati: “No ai licenziamenti, scelte aziendali illogiche”

Continua il momento di agitazione all’interno dello stabilimento Pfizer di Catania.

Tra un mese esatto, infatti, i dipendenti della struttura etnea si asterranno dal lavoro, scioperando contro i licenziamenti, l’incertezza e la mancata progettualità che aleggiano sul futuro della sede catanese.

A sostegno dei lavoratori, naturalmente, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil.

Che hanno espresso il loro punto di vista all’indomani della riunione tra la multinazionale farmaceutica e le segretarie nazionali dei sindacati di categoria.

“Da oggi partiranno iniziative e mobilitazioni in vista dello sciopero del prossimo 4 marzo. Pfizer non può pensare di depotenziare lo stabilimento di Catania – dichiarano i sindacati – Ieri sono stati comunicati 130 esuberi per i dipendenti a tempo indeterminato, a fine febbraio non verrà rinnovato il contratto di 50 contratti di dipendenti di Ramstad che di fatto lavorano per Pfizer e il congelamento di altre 60 posizioni in attesa dell’arrivo di un nuovo macchinario in seguito al quale le unità verranno ridotte a 30″.

“Nello stabilimento etneo – aggiungono – operano professionalità di indiscussa competenza. La multinazionale invece di avviare un rilancio, decide di far marciare a scartamento ridotto impianti strategici, privandosi peraltro di personale altamente qualificato”.

La Pfizer ha comunicato ai sindacati che per i prossimi 3 anni allo stabilimento catanese sono destinati 26 milioni di euro.

“Una cifra irrisoria – come sottolineano i segretari Magno, Coco e Avellino – sufficiente soltanto per la manutenzione degli impianti”.

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uila Uil chiedono che anche le istituzioni locali, regionali e nazionali facciano sentire la loro voce.

“In ballo non c’è soltanto il destino di tanti lavoratori – affermano i sindacati confederali di categoria – ma tutto il tessuto economico e produttivo di un territorio”.

“Non si può stare in silenzio. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo, intervengano a difesa di questa realtà importante per la Sicilia”.

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