“E’ da due anni che la gente vive senza le proprie cose, non ha la propria casa. Questa situazione è inaccettabile”.
Lamenta poi, il modo in cui il Sindaco Pogliese abbia affrontato la vicenda di Via Castromarino, dichiarandola ormai risolta quando si è ancora all’inizio della vicenda. E aggiunge: “Il comune di Catania (ndr) avrebbe dovuto solidarizzare con questa gente e non accanirsi contro di loro” sentenzia.
Fondamentale, poi, è stato l’intervento dell’architetto Antonio Cacciola, che ha esposto alcuni dei punti cruciali della vicenda
L’architetto Antonio Cacciola
“Questo palazzo è crollato a causa dei lavori, non c’è alcun dubbio” dichiara Cacciola. “Non si può sistemare quel che si trova sopra se non ci si occupa delle fondamenta prima. Le perizie tecniche hanno rilevato delle carenze dal punto di vista progettuale e delle indagini che hanno completamente ignorato alcune delle caratteristiche del sottosuolo”.
Fa poi riferimento a delle questioni tecniche e delle normative vigenti: “Stando alla normativa, quando si decide di demolire una parte di un edificio in muratura, ci si deve occupare di ciò che rimane. Occorre, poi, avere l’autorizzazione per poter intervenire su quella determinata parte del prefabbricato e preoccuparsi delle conseguenze che l’altra parte possa subire, anche se , di quella specifica parte, non si è proprietari”