Importanti i risultati ottenuti nell’ultimo anno per il Comando Provinciale di Catania. Sono state svolte oltre 52.000 pattuglie e perlustrazioni. Identificando 177.697 persone. Attività che ha garantito l’ordinata convivenza civile. Essenziale il contributo dei reparti speciali tra cui R.O.S., Nucleo Ispettorato del Lavoro.
Non è mancato il constante e attivo impegno dell’Arma nei numerosi e delicati servizi per contenimento del COVID-19 . Dalle scorte ai primi vaccini lo scorso gennaio, alle vigilanze in tutti i comuni della provincia (zone bianche, gialle, arancioni e rosse alternatesi nei mesi), sino ai servizi tesi al controllo del corretto uso delle mascherine e del possesso dei Green pass (semplici e rinforzati) a seguito delle graduali e tanto auspicate riaperture.
Numerose sono state, però, anche le sanzioni adottate ai danni dei singoli cittadini e di esercizi commerciali. E’ chiaro che non si è ancora compresa la necessità di adottare comportamenti responsabili di contenimento del virus. Per non vanificare gli sforzi e tornare pian piano alla normalità.
Circa 21 mila sono stati gli interventi per reati, per privati dissidi e per soccorso. Al riguardo, l’Istituzione è stata sempre in prima linea. In concomitanza dei gravissimi episodi climatici che hanno flagellato la provincia etnea: dagli incendi dell’estate scorsa all’alluvione di ottobre. Grande la vicinanza alle popolazioni colpite e ,in alcuni casi, salvataggi di persone in difficoltà.
La lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, una priorità. I risultati raggiunti lo dimostrano. Nell’intera provincia si contano ben 809 arresti. Ma anche il sequestro di ingenti quantitativi di droga.
Gli interventi decisi riguardano anche la criminalità organizzata. La quasi totalità dei “clan” tuttora attivi nell’area catanese sono stati colpiti. 80 gli arresti nel catanese. Sottrazione di armi tra pistole, fucili e armi bianche. Sequestro di beni per un valore di oltre 2,5 milioni di euro. Di rilievo, tra le altre, l’operazione “Centauri”, che ha consentito di fare piena luce sui gravissimi fatti di sangue verificatisi nell’agosto 2020 in viale Grimaldi, e quelle denominate “Sotto Scacco” e “Picaneddu”, che hanno altresì documentato l’infiltrazione mafiosa del tessuto economico attraverso imprenditori compiacenti e senza scrupolo. Nonché l’attenzione di una compagine mafiosa per investimenti illeciti riguardanti una casa discografica dedita alla produzione, distribuzione e promozione di musica neomelodica. D
Degna d’essere citata è la scoperta dei presunti autori sia dell’omicidio di Santa Alleruzzo(consumato nelle campagne di Paternò tra la fine di del maggio e i primi giorni del giugno 1995), sia del gravissimo caso di “lupara bianca”, avvenuto a Catania il 12 febbraio 2021, in pregiudizio di Vincenzo Timonieri (unico omicidio di mafia verificatosi nell’anno).
Nel quadro delle attività svolte, si segnala la continua vigilanza sull’indebita fruizione di denaro pubblico con il cosiddetto “Reddito di cittadinanza” che, purtroppo, ha spesso disatteso le reali intenzioni del legislatore di intervenire a favore della popolazione più bisognosa. Le numerose operazioni condotte in ambito provinciale dai reparti dell’Arma, anche in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania, hanno consentito di acquisire elementi indiziari sul conto di 149 persone che, a vario titolo, con false attestazioni, hanno indebitamente goduto delle somme di denaro pubblico destinate loro per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro. Di rilievo l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo delle carte di reddito di cittadinanza nei confronti di 76 soggetti (tra questi anche alcuni c.d. “uomini d’onore”).
Significativo, altresì, l’impegno dell’Arma etnea nel contrastare il triste fenomeno della violenza di genere, in special modo quella sulle donne. Ben 4 sono i femminicidi registrato nell’ultimo semestre.che nonostante una rinnovata fiducia delle vittime a rivolgersi alle Istituzioni ha fatto registrare nell’ultimo semestre 4 femminicidi . A livello provinciale i risultati ottenuti dai Carabinieri nello specifico settore hanno portato a oltre 92 arresti in flagranza e 300 misure cautelari eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Proprio in riguardo alla violenza di genere, due stanze sono state dedicate alle vittime di violenza. Ubicate nella Stazione di Carabinieri di Catania a Piazza Verga e di Mascali. Questo gesto ricopre un forte valore simbolico: si tratta di luoghi in cui numerose donne hanno avuto il coraggio di dire basta alla violenza.
E’ doveroso ricordare il sacrificio del Vice Brigadiere Sebastiano Giovanni Grasso. Opera nella Stazione dei Carabinieri di Aci Sant’antonio il quale ha messo a repentaglio la propria vita in mode dei valori etici e morali in cui fortemente crede e si riconosce. Nella serata del 6 settembre scorso ad Acireale, durante la Prima Comunione di uno dei figli, è intervenuto in aiuto ai colleghi per sedare una rissa tra due famiglie. Ha riportato gravissime lesioni permanenti dopo l’esplosione a distanza ravvicinata di un colpo d’arma da fuoco da parte di uno dei contendenti il quale è stato arrestato.
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