Si terrà domani, alle 10, nei locali della Prefettura di Catania l’atteso tavolo regionale sulla vertenza Pfizer.
Incontro voluto dall’assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro Antonio Scavone.
Su richiesta delle sigle sindacali che stanno seguendo con grande apprensione la vertenza.
Presenti il prefetto Maria Carmela Librizzi e il site manager dello stabilimento Pfizer etneo, Giuseppe Campobasso.
Nonchè i rappresentanti delle segreterie generali regionali, di quelle territoriali, oltre che delle segreterie provinciali di categoria.
Oggetto di discussione sarà la procedura di licenziamento per 130 unità attivata nei giorni scorsi dalla multinazionale farmaceutica.
Si partirà dalle posizioni ancora distanti tra lavoratori e società, emerse nel corso dell’esame congiunto avviato martedì 15 in Confindustria.
Con l’auspicio che la mediazione della Regione e dell’Ufficio territoriale del Governo, possa portare ad una prospettiva diversa con il rilancio del sito.
In questo senso, la Ugl Chimici ha scritto una lettera al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ed al suo vice Todde, per chiedere un incontro.
In attesa, naturalmente, della nuova riunione convocata dall’associazione degli industriali prevista per venerdì 25 alle 15.
“LA SICILIA E CATANIA NON MERITANO QUESTO TRATTAMENTO”
“Il problema oggi non sono più i 130 licenziamenti, programmati dopo il mancato rinnovo del contratto di 80 lavoratori interinali, ma è il futuro imminente dell’intero stabilimento dove operano 660 lavoratori. Senza contare la consistenza dell’indotto – dicono il segretario territoriale della Ugl, Giovanni Musumeci ed il segretario provinciale della federazione Ugl Chimici Carmelo Giuffrida con i rappresentanti sindacali eletti in Pfizer. E’ una situazione che, a nostro avviso, deve essere affrontata nella sua globalità e non con la politica dei tagli progressivi a fronte di una riduzione degli investimenti. Per questo motivo, confidiamo nell’azione congiunta e coordinata del Mise e della Regione a difesa dell’insediamento industriale di Pfizer a Catania”.
“Se c’è la possibilità di incentivare i dipendenti ad una nuova assunzione nel sito di Ascoli Piceno, questa deve essere legata ad un’offerta rivolta all’intero personale di Catania e non solo ai 130 ritenuti in “esubero”. Lo stesso vale per eventuali incentivi all’esodo o soluzioni di pensionamento anticipato oppure di ammortizzazione sociale, restando nell’ottica dell’interesse strategico del colosso del farmaco a mantenere la fabbrica nella nostra città – sottolineano i sindacalisti dell’Ugl. Lo diremo a prefetto ed assessore, lo ribadiremo anche in Confindustria, evidenziando come quella di Catania è una questione di rilevanza nazionale perché l’Italia, la Sicilia e Catania hanno dato tanto alla Pfizer e non si meritano un simile trattamento.”