Corruzione e turbativa d’asta: questa l’accusa che ha portato agli arresti di Carmelo Mignosa, primario di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Policlinico “Gaspare Rodolico-San Marco”.
Il professionista sessantunenne si trova agli arresti domiciliari.
A eseguire la misura cautelare è stata la Guardia di Finanza sul richiesta dal pubblico ministero Fabio Regolo, a conclusione di una indagine coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro.
L’inchiesta riguarda la gara d’appalto per la fornitura di ‘materiale specialistico per cardiochirurgia’ bandita lo scorso 25 marzo dalla stessa azienda ospedaliera.
LE AMMISSIONI NEL CORSO DEGLI INTERROGATORI
Tra gli arrestati anche Valerio Fabiano, rappresentante legale di una società di prodotti medicali della provincia etnea.
A far scattare il provvedimento, è stato il passaggio di una busta contenente soldi contanti tra l’imprenditore e il primario durante un incontro nell’ufficio del primo.
Nel corso degli interrogatori gli indagati hanno ammesso gli addebiti e il coinvolgimento di altri imprenditori.
Il valore di denaro sequestrato ammonta a 23.400 euro.
TANTE ANOMALIE EMERSE DURANTE LE INDAGINI
Diverse le anomalie emerse, tra le quali il fatto che il capitolato tecnico non fosse stato firmato da Carmelo Mignosa, ma dal suo vicario Rocco Miduri, anch’egli indagato.
Il chirurgo era invece componente della commissione tecnica di gara della quale nessun altro membro è al momento iscritto nel registro degli indagati.
La Guardia di Finanza negli ultimi giorni ha acquisito ulteriori atti al Policlinico etneo nell’ambito dell’inchiesta.
Riflettori accesi, in particolari, su due delle imprese che hanno partecipato alla gara.
LA DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE
Per Carmelo Mignosa, intanto è già scattata la sospensione cautelare dal servizio, con privazione della retribuzione.
A rendere ufficiale il provvedimento sul fronte istituzionale, una delibera di Gaetano Sirna, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Policlinico “Gaspare Rodolico-San Marco”.
Carmelo Mignosa, tra i più autorevoli punti di riferimento mondiali in ambito cardiochirurgico, risulta altresì coinvolto in alcune vicende giudiziarie ancora in atto.
La sua nomina in qualità di direttore del reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Catania nel luglio del 2021 era avvenuta dopo una selezione che aveva scatenato forti polemiche in ambito politico.
I deputati del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, infatti, presentarono all’assessore alla Salute Ruggero Razza un’interrogazione nella quale definivano inaccettabile l’incarico.
Il tutto, a causa dell’incompatibilità ambientale del professionista per via delle vicende giudiziarie in corso.