Inaugurata la decima edizione del Catania Film Fest. Fino al 4 dicembre all’insegna del cinema indipendente europeo e del “Mare Nostrum”: tra proiezioni, incontri, eventi speciali e ospiti
Tagliato il nastro per dare il via ad una settimana di eventi dedicati al cinema indipendente.
Numerosi, infatti, gli appuntamenti in programma tra produzioni cinematografiche, ospiti, masterclass, workshop.
Un viaggio tra opere indipendenti del panorama europeo e contemporaneo che ha come obiettivo anche quello di valorizzare luoghi storici della città di Catania. Dal Castello Ursino al Monastero dei Benedettini, passando per la Mediateca Vincenzo Bellini. Ma anche l’Accademia di Belle Arti, il cinema King, il quartiere di San Berillo e il Palazzo de Gaetani, sede dell’associazione Trame di quartiere.
Un’occasione per scoprire storie, volti, culture e nuove prospettive, ma anche per assaporare e promuovere ambientazioni e colori mediterranei tramite una selezione di film siciliani e la sezione “Catania Mediterranea” che vuole presentare la nuova cinematografia dei Paesi che si affacciano sul “Mare Nostrum”. Per l’edizione 2021, infatti, si pone l’accento sulla Palestina in un tentativo di ridare centralità a luoghi e situazioni relegati a “periferia del mondo”.
INSIEME ALL’UNIVERSITA’
Quest’anno, la squadra del Catania Film Festival, si arricchisce della preziosa collaborazione di numerosi studenti universitari grazie alla co-organizzazione dell’Università degli Studi di Catania.
“Come Università, siamo contenti di aver contribuito all’organizzazione di questo festival perché permette di individuare quelle attività che valorizzano tematiche importanti”, ha dichiarato De Luca.
“Un’occasione, per i nostri ragazzi – ha aggiunto Rimini – di intercettare occasioni di incontro con chi lavora nel cinema, dando così concretezza alla formazione”.
C’è un grande desiderio di condividere un progetto che, specialmente in questa edizione, vuole abbracciare i giovani – ha aggiunto Piazza – Oggi per noi, ritornare in presenza con il pubblico, vuol dire ripartire, aprendoci a nuovi orizzonti inesplorati dei quali non si conoscono i confini, i colori, i sapori. Il festival continua, così, la sua mission: fare conoscere film che altrimenti non avrebbero potuto vedere, opere che si perdono nelle maglie di una distribuzione sempre meno attenta a ciò che è fuori dal mainstream e che invece vogliamo diffondere”.