Centro diurno per disabili: l’evento del 18 dicembre e l’apertura

Centro diurno per disabili: l’evento del 18 dicembre e l’apertura: frutto della sinergia tra pubblico e privato nell’ambito delle attività socio sanitarie che vedono in prima linea i Comuni di Catania Misterbianco e Motta Sant’Anastasia con l’Asp3 e i soggetti del terzo settore.

LE PAROLE DEL SINDACO POGLIESE

“Ѐ con grande orgoglio che  avviamo la prima struttura di questo genere  a Catania, realizzata con gli standard richiesti dalla legge, pensata per le persone che vivono la propria disabilità, giovani e ragazzi, che avranno l’opportunità di promuovere nuove forme d’inclusione e migliorare le proprie abilità. Una struttura all’avanguardia che racconta una grande sfida, perché da una parte vogliamo rafforzare i servizi socio-assistenziali per garantire interventi qualitativi, dall’altra promuoviamo un lavoro che mette insieme territorio e bisogni inclusivi, in una logica di partenariato e solidarietà vissuta nel concreto che ha come filo conduttore il benessere reale delle comunità, azione su cui l’assessore Lombardo è costantemente impegnato”.

Nel Centro Diurno, che accoglie minori e giovani adulti segnalati dai Servizi delle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) e dall’ASP3 etnea, sono previsti laboratori per sperimentare l’autonomia, musicoterapia, arte terapia, laboratori di gruppi ma anche giornate di consulenza e incontri tematici con le famiglie.

 La realizzazione è stata possibile grazie alla progettazione dei servizi sociali del distretto diretti e coordinati dalla dirigente del servizio comunale di Catania Giusy Delfa e dalla funzionaria e responsabile organizzativa dello stesso Comune capofila, Lucia Leonardi

Si tratta di un esempio concreto di feconda collaborazione tra sistema pubblico e privato sociale, un sostegno concreto e un punto di riferimento per le famiglie che vivono la disabilità,  una sfida a promuovere attività da svolgere in locali idonei a sviluppare le capacità dei disabili, dando loro nuove consapevolezze.

L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI GIUSEPPE LOMBARDO

“Ci piace pensare che il Centro Diurno possa diventare un “centro diffuso” non soltanto nella logica di un coinvolgimento strutturato con le sigle che lo promuovono, ma anche e soprattutto attraverso la collaborazione con il territorio. Questo approccio permetterà maggiori benefici per la crescita dei ragazzi con disabilità, che avranno l’opportunità di sperimentarsi e confrontarsi in più contesti: scuola, lavoro, sport, formazione, attività di svago. Ed è proprio qui che si gioca la partita, serve scardinare la convinzione che l’autonomia delle persone con disabilità debba essere relegata soltanto a interventi più o meno strutturati. Serve uno slancio maggiore, serve rimettere al centro la cultura inclusiva come elemento caratterizzante di una comunità che non lascia nessuno indietro”. 

LA STRUTTURA

Le attività socio-educative rivolte ai soggetti con disabilità puntano ad accompagnare e promuovere le risorse personali (Life Skills) verso la costruzione di una personalità armonica sia con attività educative indirizzate al raggiungimento dell’autonomia personale con laboratori finalizzati ad aiutare l’utente ad adattarsi all’organizzazione dei ritmi giornalieri, all’autonomia nell’alimentazione, nell’abbigliamento, all’igiene personale e a migliorare le capacità relazionali) e sia con attività educative con finalità psicomotoria. 

Nel secondo caso le attività espressive dei laboratori sono volte a far raggiungere ai soggetti una maggior coscienza del mondo, delle capacità di controllare il proprio corpo utilizzandolo a scopo comunicativo, relazionale e creativo. 

Non mancano neanche le attività educative con finalità occupazionale e di autonomia complessa che permettono ai ragazzi di vivere situazioni di maggior impegno e responsabilità con attività di laboratorio di autonomia esterna e progetti per la formazione ai giovani con l’obiettivo di prepararli all’inserimento nel mondo del lavoro.

Altre attività sono mirate in maniera specifica al mantenimento del livello culturale e se possibile allo sviluppo dell’apprendimento scolastico.

Previsti nel progetto, che durerà 3 anni, anche attività socio riabilitative realizzate da esperti qualificati, come il Laboratorio di Orticoltura, quello di Musicoterapia e di Educazione al Suono, Arteterapia, Scultura e Danzaterapia.  

Impostazioni privacy