Chiude il Catania Point di Corso Italia

Chiuderà i battenti il 18 dicembre il punto vendita Catania Point di Corso Italia.

Da circa 3 anni tappa fissa per i tifosi dell’Elefante, a caccia di gadget e cimeli della propria squadra del cuore.

Lo store, però, si è visto travolgere dalla pesantissima crisi societaria.

Sacrifici, lavoro, passione e tanto sudore volano via così, d’improvviso, generando incertezza e disorientamento in vista del futuro.

C’è tanta amarezza nelle parole di Cecilia Amenta, titolare dell’esercizio, che dovrà abbassare definitivamente la saracinesca prima delle feste di Natale.

Un rapporto che, probabilmente, poteva essere concluso meglio da chi di dovere.

“MI HANNO DETTO CHE NON RIENTRAVO PIU’ NEI PIANI”

A inizio agosto, ero andata con il mio avvocato a discutere del mio contratto con il Catania, pensando che mi venisse rinnovato per gli anni successivi – dichiara Cecilia Amenta – Invece lì, dopo aver parlato di modifiche, clausole e altro, insieme all’avvocato Munzone è arrivato Nicolosi a comunicarmi che avevano deciso di non prolungare il rapporto lavorativo.”

Da 3 anni ero legata al Catania, il mio contratto scadrà il 18 dicembre 2021. Mi hanno detto chiaramente che non rientravo nei loro progetti, mi hanno detto “ci dispiace, ma non rientri nei piani”. Anzi, mi avevano proposto di elaborare entro 15 giorni un piano, una proposta: “se ci dà un fee d’ingresso di una determinata cifra, la valuteremo e lei potrà continuare il suo lavoro…”. Ovviamente, essendo periodo di ferragosto, era impossibile elaborare un piano così delicato in uno spazio di tempo ristrettissimo. Alla fine, ho rifiutato perchè il fee d’ingresso l’avevo dato già a Lo Monaco quando firmai il contratto con lui“.

Quando Nike è diventata sponsor tecnico non ne sapevo nulla, ho letto su internet che il merchandising non sarebbe arrivato in negozio da me ma sarebbe stato distribuito soltanto online e al Catania Point di Torre del Grifo”.

Provo un grande dispiacere per come sia finita – conclude Cecilia Amenta – anche perchè ho sempre lavorato a spese mie, coprendo anche i costi d’affitto, e il negozio è sempre stato una risorsa per la società“.

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