Coldiretti, in calo oltre 20 miliardi di spesa rispetto al 2019

La spesa degli italiani nei bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi risulta in calo di oltre 20 miliardi rispetto al 2019. Nel periodo antecedente alla pandemia.

Il motivo principale del calo è legato alla brusca impennata dei contagi che ha impedito le vacanze e le uscite fuori casa a fine anno. Stando al bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa della Coldiretti, si tratta di circa 60 miliardi spesi. Un leggero aumento rispetto a quello dello scorso anno ma non abbastanza per eguagliare la cifra raggiunta nel 2019.

Disdette “last minute” e boom di consegne a domicilio

Solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare il Capodanno fuori al ristorante, in trattorie e agriturismi. Che hanno sofferto anche per le disdette “last minute” negli alloggi. Con percentuali che, secondo Terranostra, hanno superato anche il 40% costringendo molte strutture a chiudere.

Si registra peraltro il boom delle consegne a domicilio favorito dal crescente numero di italiani in isolamento o in quarantena, senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene in casa perché non dispongono di Green Pass rafforzato necessario per mangiare fuori.

Un balzo – secondo Coldiretti – tuttavia del tutto insufficiente a coprire le perdite. La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 360mila realtà della ristorazione, ma si fa sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari. Dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità. Che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.Il risultato e’ che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia che – conclude la Coldiretti – colpiscono ben 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari presenti nella filiera agroalimentare.

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