Come è nata la mafia in Italia: l’origine della grande criminalità

La mafia in Italia è un fenomeno vecchio: come e quando ha trovato potere con il quale assoggetta tutto il Paese

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Com’è nata la mafia in Italia? – CataniaLive.it

Siamo abituati a sentire e a dire che in Italia c’è la mafia, termine con il quale facciamo riferimento anche ad altre grandi organizzazioni criminali che hanno trovato la loro origine nelle regioni del Sud, per poi espandersi nel resto del Paese e all’estero. Ma perché in un territorio sostanzialmente piccolo come l’Italia rispetto ad altri Stati, abbiamo questo triste primato? Inoltre, con la camorra, la ‘ndrangheta e la sacra corona unita, sono ben quattro le organizzazioni criminali.

Mafia: una breve storia

Totò Riina
Il defunto capo di cosa nostra Totò Riina nel 1993 (catanialive24.it)

Anche se gli studiosi dibattono, quasi tutti collocano la nascita del fenomeno a metà Ottocento, nel mondo agricolo siciliano con i ricchi proprietari terrieri che assoldavano i campieri, ossia guardie private che sorvegliavano i campi dell’alta borghesia.

Man mano questi soggetti, impossessandosi delle attività illegali (gioco d’azzardo, prostituzione, pizzo), diventando sempre più potenti. L’abbandono dello Stato di certi territori, l’assenza di forze dell’ordine e di servizi, hanno fanno in modo che il potere illegale dilagasse.

Fino agli anni Ottanta del Novecento, sia nell’opinione pubblica (impaurita o connivente) sia nelle istituzioni, c’era chi negava che la mafia esistesse e che fosse solo un’invenzione giornalistica. Lo Stato diede comunque il primo segnale con l’istituzione della Commissione parlamentare antimafia nel 1962.

Da circa vent’anni tendiamo a dire che la mafia si è imborghesita, che è entrata nei grossi affari e che i veri guadagni li ottiene con qualche firma sui contratti. In realtà ciò è avvenuto molto prima, già tra la fine degli anni Cinquanta e Sessanta con la speculazione edilizia. Ma ciò che fece fare il salto alla mafia fu il traffico di stupefacenti e la rotta con gli Stati Uniti.

Pare che fu infatti in America che nacque il termine cosa nostra, quando un uomo di Lucky Luciano, noto mafioso italo-americano, chiese al capo quale fosse il nome della loro organizzazione e questi gli rispose che sostanzialmente non ne c’era uno e che fosse “una cosa nostra”.

Proprio negli anni Ottanta nel Novecento, grazie alla capacità di alcuni uomini dello Stato (magistrati, membri delle forze dell’ordine e alcuni politici che misero a punto determinate leggi) riuscirono a sferrare un colpo importate alla mafia con il cosiddetto Maxi processo iniziato nel 1986, a seguito della guerra interna tra le famiglie palermitane e i corleonesi che oltre a macchiare di sangue la Sicilia contribuirono anche alla crescita del sentimento antimafioso.

Giuseppe Formisano

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