Hai mai sentito parlare del malocchio? Oggi proviamo a scoprire in che modo, secondo la tradizione siciliana, possiamo riuscire a rimuoverlo
Avete mai pensato di attirare la sfortuna in modo quasi fisiologico fino a diventarne fermamente convinti Potreste avere il malocchio, ovvero quello che potremmo in un certo senso definire come una piccola macchia nera di sfortuna su di noi: ma com’è possibile rimuoverlo secondo la tradizione siciliana? Scopriamolo.
Ci sono tanti metodi, secondo quanto stabilito dalla tradizione siciliana, che potrebbero fare al caso nostro se vogliamo riuscire a togliere o ancora a scongiurare la possibilità del malocchio nella nostra vita. Cerchiamo di scoprire di cosa si tratta.
Nel caso in cui non siamo sicuri di avere il malocchio ma o semplicemente vogliamo tutelarci in via preventiva, non c’è dubbio che ci sono tantissimi strumenti e tecniche a cui potremmo affidarci e che potrebbero fare al caso nostro. Come quella di affidarsi a degli scongiuri, alla presenza di amuleti o ancora di oggetti di cui sbarazzarsi e che possiamo considerare “contaminati”: come ad esempio foto o regali legati a persona che non fanno più parte della nostra vita.
O, ancora, un altro consiglio molto utile per poter allontanare la possibilità di un malocchio potrebbe essere quello di lavare la propria casa, la macchina e anche il proprio posto di lavoro con acqua e sale, posizionando infine dei sacchetti rossi con del sale grosso in più punti. C’è però anche un’altra tecnica che potrebbe fare al caso nostro, e che prevede la possibilità di avvalersi a degli esperti: un guaritore, in poche parole, che può fornirci un aiuto serio e soprattutto ben mirato. Ma di che cosa si tratta? Continuate a leggere insieme a noi per scoprirlo.
Secondo quanto stabilito dall’antica tradizione siciliana, dunque, una delle tante vie che possiamo percorrere se vogliamo scongiurare del tutto la possibilità di avere un malocchio nella nostra vita è quello di rivolgerci a un guaritore. In questo caso, infatti, la nostra scelta è ben mirata e soprattutto accettiamo di sottoporci a quello che viene più comunemente conosciuto come il rito dell’olio. In poche parole, il guaritore in questione si occupa di riempire un piatto fondo con dell’acqua e da inizio al suo rituale.
Inizia, dunque, a ripetere per ben tre volte e a bassa voce delle frasi specifiche: frasi che, lo specifichiamo, possono essere carpite e dunque rubate, ma mai tramandate o trasmette fino a impararle a memoria. A questo punto, si sparge del sale grosso sul piatto e si poggia il tutto sulla testa del soggetto interessato versando, al suo interno, alcune gocce di olio d’oliva. Se questo, infatti, si allarga fino a scomparire, allora il malocchio è realmente presente.
Simona Contaldi
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