Un’analisi di Coldiretti fornisce i risultati relativi al consumo di alimenti regione per regione: quali sono quelle spendono di più e quelle che spendono di meno?
In Italia, si sa, il cibo è una priorità per molte famiglie. O meglio, lo è il cibo di qualità, che spesso comporta una spesa considerevole. Un’analisi effettuata da Coldiretti, in effetti, ha evidenziato i dati relativi al consumo di alimenti nel 2022, fornendo cifre specifiche regione per regione. Tra quelle che spiccano sul podio in materia di spesa alimentare troviamo sicuramente la Campania, al primo posto, la Sicilia, al secondo, e la Valle D’Aosta, l’unica regione del nord Italia assieme al Piemonte a figurare in top 10.
In particolare le voci di spesa più dispendiose sono la carne, con una media di 100 euro al mese, l’olio d’oliva, i cui prezzi sono in forte crescita, poi lo zucchero (che ha subito un aumento medio del 43%) e i dolci. Al contrario, le uscite relative all’acquisto di frutta, verdura, pane, pasta, pesce, latte e formaggi sono risultate in calo. In generale questa tendenza si può in parte spiegare con le campagne promozionali di prodotti a chilometro zero o stagionali.
Classifica Coldiretti: quali sono le cifre regionali per il consumo di alimenti?
Ma quali sono le cifre specifiche relative alle regioni italiane? In Campania una famiglia ha speso in media 552 euro al mese per gli alimenti, di cui fanno parte cibo e bevande analcoliche. In Sicilia, invece, si parla di 546 euro, con uno scarto minimale rispetto alla Campania. La Valle D’Aosta spende 511 euro al mese in media. A seguire troviamo questi dati:
- Molise (499 euro)
- Umbria (499 euro)
- Calabria (492 euro)
- Toscana (491 euro)
- Basilicata (491 euro)
- Abruzzo (484 euro)
- Piemonte (481 euro)
- Marche (473 euro)
- Friuli-Venezia Giulia (471 euro)
- Veneto(469 euro)
- Lombardia (468 euro)
- Lazio (466 euro)
- Emilia-Romagna (466 euro)
- Liguria (457 euro)
- Puglia (454 euro)
- Trentino-Alto Adige (445 euro).
Per ultima si piazza la Sardegna, con una spesa media di 389 euro mensili.
Inflazione e spreco alimentare: le finanze delle famiglie sono a rischio
Tali cifre tengono conto anche dell’aumento dei prezzi relativo ai generi alimentari e rendono ancora più evidente la necessità di imparare a gestire le proprie risorse. Tra i fattori più inquinanti al mondo, infatti, possiamo annoverare lo spreco alimentare, che comporta non solo danni all’ambiente, ma anche alle tasche delle famiglie italiane già provate dall’inflazione.