Continua nel segno dell’inclusione sociale la raccolta “solidale” di arance promossa dal Comune di Catania, con l’assessore ai Beni confiscati alla mafia Michele Cristaldi, nel terreno di contrada Jungetto sottratto alla criminalità.
Un gruppo di ragazzi con disabilità si è cimentato sul campo, con il recupero di numerose ceste di arance. Nell’ambito di un progetto “Erasmus+ “Hi Ability”, messo a punto dalla cooperativa Controvento. L’ obiettivo, promuovere la natura come spazio inclusivo di educazione attraverso attività all’aperto.
L’agrumeto, diventato per l’occasione il teatro di un originale approccio metodologico di un programma terapeutico e riabilitativo basato sul valore socio-educativo dell’ambiente naturale. Le arance, destinate ai giovani adulti che partecipano all’attività di avviamento alla residenzialità autonoma, in linea con l’attività di beneficenza promossa dall’Amministrazione comunale e messa in atto da decine di altre associazioni e realtà del terzo settore che hanno effettuato la raccolta destinandone i frutti a istituti di assistenza, parrocchie, enti caritatevoli.
“L’adesione al nostro ‘approccio’ di lotta alla criminalità – ha detto l’assessore Cristaldi – è andata oltre ogni previsione con una partecipata raccolta. In gran parte effettuata, a conferma delle grandi energie e dello straordinario impegno a favore della collettività di tante realtà associative. Quintali di arance di un terreno confiscato, e sottratte al deterioramento, donate in beneficenza diventando simbolo di cooperazione, riscatto e inclusione sociale”.
A pochi giorni dallo sgombero dei senza fissa dimora avvenuto a Catania, in Piazza della Repubblica, la Comunità di Sant’Egidio, stamattina, ha celebrato la memoria di Modesta Valenti e di tutti i senzatetto deceduti a causa della difficile vita in strada.
Modesta Valenti, l’anziana senza dimora di 71 anni, viveva nella stazione di Roma Termini. 39 anni fa, la mattina del 31 gennaio del 1983, è deceduta a causa di un malore. Nello specifico, è morta a seguito di una riprovevole condotta tenuta dai soccorsi. Che, in un primo momento, si sono rifiutati di curarla a causa delle sue precarie condizioni igieniche.
Come se non bastasse, per quattro lunghe ore, diversi ospedali si rifiutarono di accoglierla e quando, finalmente, arrivò un mezzo di soccorso in suo aiuto, era troppo tardi: Modesta morì in strada, dopo lunghe ore d’agonia.
La sua, è una tragica storia di abbandono e sofferenza. Ma anche di una profonda indifferenza verso chi, come lei, conduce la propria vita in una condizione di estrema fragilità e indigenza.
La vicenda di Modesta non è mai stata dimenticata da Sant’Egidio che, ogni anno, celebra la sua memoria.
Stamani, la Chiesa di Santa Chiara, sede dell’Organizzazione no-profit, ha aperto le porte ai poveri della città, uniti, insieme ai volontari, nel ricordo di Modesta e di tutti i senzatetto che hanno perso la vita in strada.
La liturgia, celebrata dal Vicario Mons.Genchi, ha preceduto la consegna dei pasti in favore dei senza dimora della città di Catania. Da San Berillo, Piazza della Repubblica, passando per Piazza Santa Maria di Gesù e Piazza Verga, sino a Piazza Michelangelo, i volontari hanno incontrato gli “amici della strada”offrendo loro pasti caldi e coperte.
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