Monta la protesta tra gli esercenti di viale Libertà.
Dove, nel tratto compreso tra corso Italia e piazza Iolanda, dal 15 febbraio scorso campeggiano sulla carreggiata cordoli per delimitare la corsia preferenziale.
«Da quel giorno viviamo un incubo – hanno dichiarato una quindicina di esercenti riunitisi oggi pomeriggio nella sede di Assoesercenti – Unimpresa a Catania – ».
Con l’istallazione dei cordoli, infatti, la viabilità è peggiorata.
Ma soprattutto adesso è impossibile per le attività avere la sosta temporanea per il carico/scarico delle merci, che per alcune di queste è giornaliero.
«Sono stata costretta a uscire dal negozio e lasciarlo incustodito – lamenta una esercente – per andare a ritirare un pacco direttamente dal corriere che non poteva lasciare il furgone!».
Già il periodo storico, tra crisi economiche e covid, è teatro della chiusura di numerose attività che per non accumulare debiti hanno abbassato le saracinesche.
Poi episodi come questo arrivano ad aggravare ancora di più la situazione.
«In poco più di una settimana – aggiungono due commercianti – abbiamo avuto un calo di fatturato del 30%, alcuni di noi addirittura del 40%».
Il presidente Assoesercenti – Unimpresa Salvo Politino che ha incontrato la rappresentanza di commercianti ha detto loro:
“Chiederemo un incontro urgente con le istituzioni per capire se esiste un provvedimento in materia e se questi lavori comprenderanno anche il tratto che va verso piazza Giovanni XXIII o via Umberto, perchè sarebbe assurdo. Di fronte a tutto ciò chiediamo: c’é uno studio particolare, un’esigenza? Un motivo per il quale è stato istallato questo impianto? Mentre facciamo fatica a far ripartire l’economia e a fare riprendere i consumi, non comprendiamo le ragioni del provvedimento dell’amministrazione che fa ulteriori danni alle piccole imprese catanesi già in ginocchio. Aspettiamo una risposta immediata”.
I commercianti, dal canto loro, sono espressione di un più diffuso malcontento.
Che riguarda anche i cittadini residenti in zona viale Libertà, lamentatisi per la pericolosità di questi cordoli, troppo spessi e troppo alti.
Gli autobus, specie quelli a due piani, fanno fatica ad attraversare nella corsia preferenziale.
Tanto che più volte hanno spezzato rami degli alberi nel passaggio.
E non riuscendo ad andare avanti, perché troppo stretta la corsia, sono saliti proprio sui dissuasori.
La zona appare abbandonata, per il resto, alberi non potati e sporcizia ovunque, assenti anche i cestini per i rifiuti.
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