Nuove regole e novità per la partita iva a regime forfettario. L’Agenzia dell’Entrate apporta alcuni chiarimenti sul superamento dei 100mila euro.
Quando si parla di partita iva a regime forfettario ci si riferisce a quel regime fiscale agevolato che prevede un’aliquota di tassazione più bassa. Con la legge di bilancio riferita al 2023 si è innalzato il limite di soglia ricavi/compensi che permette ai lavoratori autonomi di rientrare in questo regime e nello specifico passa dai 65mila agli 85mila. Oltre a questo è stata però introdotta anche una clausola antielusione a 100.000 euro per ricavi e compensi.
Il superamento di questa soglia determina la fuoriuscita in automatico da questo regime e di conseguenza un cambio di tassazione per il 2024. A proposito di questo, con la circolare 32/E dello scorso 5 dicembre, l’Agenzia delle Entrate ha posto alcuni chiarimenti in merito.
Novità regime forfettario, cosa cambia se si superano i 100mila euro
La clausola introdotta dalla legge di bilancio specifica in maniera dettagliata come e quando deve avvenire il cambio di tassazione in caso di superamento della soglia dei 100mila euro. Nel dettaglio, se la fattura che determina il superamento della suddetta soglia è emessa contestualmente all’incasso allora deve esporre l’IVA a debito. Se, invece, l’incasso avviene in un momento successivo all’emissione della fattura l’obbligo di IVA deve essere assunto al momento dell’incasso ed è quest’ultimo a determinare la fuoriuscita dal regime forfettario. Di conseguenza sono assoggettate a regime ordinario tutte le operazioni successive.
Le operazioni precedenti rientrano invece nel regime fiscale che regola il regime forfettario, per cui non devono essere inserite nella dichiarazione di Iva.
Nuovi obblighi in caso di superamento della soglia limite
Una volta stabilito come e quando è avvenuto il superamento della soglia dei 100mila euro, il lavoratore autonomo che cambia regime fiscale va incontro ad ulteriori obblighi.
Dalla data di incasso è necessario cominciare a mantenere i registri contabili così come previsto dal titolo II del DPR N. 600 del 1973. Inoltre, è necessario effettuare le ritenute a titolo di acconto in qualità di sostituto di imposta.
Ulteriore chiarimento viene espresso nella circolare per quelle partite ive che superano la soglia degli 85mila euro ma restano sotto i 100.000; in questo caso specifico, infatti, sarà possibile rientrare nel regime forfettario fino alla chiusura del periodo di imposta.
