La situazione del Catania, inutile negarlo, non è delle migliori. Lontanissimi, infatti, sono i tempi d’oro, quelli in cui la squadra dell’Elefante faceva tremare le big del calcio nostrano, mostrando un calcio spumeggiante e redditizio.
Da anni, ormai, la società di via Magenta veleggia con estrema difficoltà in un mare avvolto dalla tempesta, perennemente in bilico tra la sopravvivenza e la morte, sul ciglio di un burrone tendente allo sgretolamento definitivo ogni giorno che passa.
Tutto diventa più difficile, però, allorquando sul rettangolo verde vengano posti ulteriori bastoni fra le ruote ad un gruppo di ragazzi che, con spirito di sacrificio e grande abnegazione, tentano di fare quel che si può tenendo conto del peso – enorme – della storia e della maglia che indossano.
Ieri, in quel di Catanzaro, è stato come sparare sulla croce rossa. Anzi, rossazzurra. Uno spietato infierire, certamente involontario e in assoluta buonafede, capace di spegnere, con aspra immediatezza, la gioia – generata dal fantastico gol di Russini – degli encomiabili tifosi etnei.
Tutti, di sicuro, avrebbero fatto volentieri a meno di vedere assegnato, dal direttore di gara Di Graci, un rigore – che tale non era – per un fallo avvenuto quasi 2 metri fuori area. Così come, assolutamente inaccettabile, è stato l’intervento dell’esperto giallorosso Carlini sul giovane Freddi Greco (finito in ospedale). Inaccettabile, già, perché non vi è altro modo (o forse sì, ma in peggio) per descrivere una ginocchiata volontaria in pieno costato da parte di un uomo di 35 anni nei confronti di un ventenne, peraltro durante un azione priva di pericolosità alcuna, svoltasi in mezzo al campo.
Osservare il Catania uscire, immeritatamente, con le ossa rotte dal “Ceravolo”, ha fatto male. Semplicemente perché tutto ciò poteva essere evitato, con un pizzico di competenza e sportività in più.
Qualche istante fa è arrivata la reazione ufficiale del club siciliano ai fatti di ieri sera, con l’amministratore unico Nico Le Mura che ha parlato così al sito ufficiale: “Vorrei anzitutto rivolgere un plauso al nostro direttore dell’area sportiva e al nostro allenatore – le parole di Le Mura – Nonostante la delusione, alla fine del match hanno commentato i gravi torti arbitrali con equilibrio, eleganza e fair play, sottolineando che l’errore fa parte del gioco, per tutti. Pur condividendo questo principio, non posso fare a meno di notare che la prestazione dell’arbitro Di Graci è stata palesemente inadeguata, perché non si è trattato di semplici errori ma di autentici disastri, evidenziati sia in occasione del rigore incredibilmente concesso al Catanzaro, sia in occasione della mancata espulsione di Carlini, che peraltro ringraziamo per le scuse sincere rivolte al nostro Freddi Greco. L’errore di Di Graci è legittimo, l’inadeguatezza stona: questo è il messaggio che affido alle istituzioni calcistiche. Le società avanzano in un contesto difficilissimo con enorme fatica e meritano un rispetto profondo e sostanziale. Tra queste, il Calcio Catania, patrimonio del calcio italiano da 75 anni. Il lavoro dei professionisti va tutelato e quanto accaduto ieri sera rivela l’esigenza di estendere l’utilizzo del VAR alla Serie C, perché in Serie C si gioca lo stesso calcio delle categorie superiori, con le stesse regole, con ricavi pari allo zero e con identica professionalità, ad ogni livello”.
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