Il prof. Daniele Malfitana, ordinario di Metodologia della ricerca archeologica al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, è il nuovo direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Ateneo per il quadriennio 2021-2025.
Malfitana, che è stato designato dal Consiglio scientifico della Scuola nella seduta di ieri, lunedì 11 ottobre, può vantare esperienze gestionali di portata nazionale in strutture complesse, maturate prima con la direzione dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr (2011-2019) ed oggi con il ruolo ricoperto al Ministero della Cultura di presidente del Comitato tecnico scientifico per l’Archeologia e di componente del Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici, organi consultivi del Ministro.
La Scuola, oggi incardinata al Disum, è una delle più prestigiose in Italia. Essa ha il compito primario di formare e specializzare gli archeologi che andranno ad occupare posizioni lavorative nel mondo della ricerca, ma soprattutto nei sistemi di Soprintendenze, Parchi e Musei archeologici del paese. Fu istituita nel 1923 ed attivata qualche anno dopo, nel 1925, affidandone la direzione all’archeologo roveretano Paolo Orsi che allora guidava la Soprintendenza siracusana. Fu scelta come sede istituzionale la città di Siracusa e, dal 1974 il Palazzo Chiaramonte in via Landolina, nel cuore di Ortigia, è diventato la sede dove si svolgono le attività didattiche, scientifiche e di ricerca promosse da docenti e allievi.
Unica struttura di terzo livello in Sicilia ed unica per i quattro atenei siciliani, nella sua lunga esistenza la Scuola
ha ospitato docenti illustri ed allievi che oggi occupano posti di prestigio nel contesto nazionale della
ricerca e della tutela sul patrimonio archeologico mediterraneo.
“La Scuola – dichiara il neo direttore Malfitana – è l’istituzione che ha il compito di specializzare in ben 4
curricula (preistorico, classico, medievale ed orientale) archeologi provenienti anche da atenei diversi
d’Italia. La sede a Siracusa, con la sua foresteria per docenti ed allievi, è destinata a diventare punto di
aggregazione strategico per una formazione interdisciplinare e al passo coi tempi, nel dialogo con
istituzioni nazionali ed internazionali in cui vengono affrontati i temi della conoscenza, conservazione,
fruizione e valorizzazione del patrimonio archeologico mediterraneo”.