France Rame e Dario Fo hanno incantano l’Italia con il loro talento: in occasione dei loro anniversari Catania propone serate in loro omaggio.
Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Franca Rame e 25 dall’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Dario Fo. Queste due figure, che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella cultura italiana e in particolare nel nostro teatro, sono oggi le protagoniste di alcuni seminari organizzati a Catania in loro onore.
L’iniziativa, proposta da Giulia Piccione Majorana, è stata accolta dall’Università degli studi di Catania e dall’Associazione Musicale Etnea. Il programma prevede una serie di eventi a partire da martedì 21 novembre fino ad arrivare al 26 novembre, giorno in cui la rassegna si concluderà con uno spettacolo teatrale. Nell’arco di tre appuntamenti si ripercorrerà la carriera di Fo e Rame, con particolare riferimento alle tematiche di voce, linguaggio del corpo e ritmo.
Dario Fo e Franca Rame omaggiati in teatro a Catania
Il primo evento, dal titolo “Dalle origini del teatro al teatro di tutti Mario Pirovano e il teatro vivo di Dario Fo e Franca Rame“, si terrà presso il Monastero dei Benedettini. L’attore, inoltre, proporrà a 16 studenti un seminario intensivo incentrato sul tema del teatro della fabulazione. Il secondo appuntamento, previsto in replica sia il 24 che il 25, è invece ideato e tenuto da Giulia Piccione Majorana. Chi vorrà partecipare potrà recarsi presso il Centro Universitario Teatrale.
Per il 26 novembre è invece previsto il “gran finale” presso il Centro Culture Contemporanee. Alle 21:00 si terrà lo spettacolo Mistero Buffo 50, che fa parte degli eventi proposti in seno alla rassegna Un anno per Franca. Rame e Fo, che erano moglie e marito, si sono distinti anche per il loro impegno in ambito culturale e socio-politico.
Icona femminista vittima di stupro: Franca Rame
Franca Rame, in particolare, è oggi considerata una vera e propria icona femminista, vittima di un sequestro con stupro nell’ormai lontano 1973, che per anni rimase impunito. Soltanto nel 1987 Angelo Izzo, uno degli autori del massacro del Circeo, confessò di aver appreso in carcere l’identità del principale responsabile dell’evento: Angelo Angeli.
Affermò inoltre che l’azione era stata suggerita da alcuni ufficiali dei carabinieri della Divisione Pastrengo, come atto punitivo nei confronti della donna che si era distinta per aver supportato alcuni carcerati e in particolare dei detenuti di estrema sinistra.