Dipendente delle poste beccato con la cocaina: arrestato

Deteneva la cocaina all’interno dell’automobile: arrestato.

Gli agenti delle volanti hanno arrestato un uomo, incensurato, dipendente delle poste, per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

L’uomo, fermato alla guida di un’utilitaria intercettata nel quartiere Librino. Dopo un iniziale tentativo di sottrarsi al controllo, il soggetto tentava di giustificarsi asserendo di non essersi accorto della presenza della polizia. Grazie ad un’attenta ispezione dell’auto gli agenti notavano una busta di nylon che in parte fuoriusciva dal sedile lato guida; alla richiesta di cosa contenesse, il reo rispondeva di non sapere di cosa si trattasse avendola trovata vicino ad un cassonetto della spazzatura.

Si appurava, però, che all’interno vi era un involucro in plastica termosaldata contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso di circa 820 grammi.

A seguito di ciò, il soggetto, tratto in arresto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del giudizio di convalida.

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Su disposizione dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Messina, i Carabinieri della Stazione di Belpasso hanno arrestato la 35enne Fortunata SESTA, del posto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso da quella Procura Generale per pene concorrenti nei reati di sostituzione di persona, furto aggravato in concorso, furto in abitazione aggravato e rapina aggravata nei confronti di anziani.

La donna in particolare, appartenente ad un gruppo nomade dei “caminanti” stabilmente dimorante nel belpassese, risulta essere autrice di una lunghissima serie di truffe ai danni di anziani in tutto il territorio nazionale.

Il suo ben definito modus operandi prevedeva la partecipazione di altre complici. Con le quali, individuate le vittime, solitamente scelte tra anziani che vivono da soli in casa, si proponevano loro come assistenti sociali o dipendenti dell’A.S.P. locale incaricate di dover svolgere attività di supporto nei loro confronti per l’espletamento di pratiche burocratiche. Spesso magari per richiedere fantomatici rimborsi od altri emolumenti.

Purtroppo, mentre la donna intratteneva l’anziano con apparente disinteressata solerzia, la complice depredava di ogni avere la malcapitata vittima. Che, spesso, si rendeva conto d’essere stata derubata solo dopo molto tempo cadendo in uno stato di comprensibile demoralizzazione.

L’arrestata, che dovrà adesso espiare la pena di 18 anni, 11 mesi e 3 giorni di reclusione, associata al carcere catanese di Piazza Lanza.

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