I dipendenti Pfizer Catania scrivono in italiano e inglese all’ad Paivi Kerkola

“Perché ora Pfizer decide di escludermi e decide che io non sono la persona adatta a contribuire a questo “viaggio comune”?Perché Pfizer dopo aver formato e migliorato persone, decide di abbandonarle e di non usare questo prezioso pacchetto di conoscenze, know-how, skill che lei stessa ha contribuito a implementare?”.

È lunga ben tre pagine la lettera aperta, scritta con tono sincero e accorato, in italiano e tradotta in inglese e indirizzata all’amministratrice delegata dell’azienda.

La quale ha programmato di licenziare 130 lavoratori catanesi nonostante non ci sia alcuna crisi in corso.

A Paivi Kerkola i lavoratori catanesi chiedono il perché  “pensa che queste stesse persone, queste stesse risorse, questo stesso Stabilimento, non possano contribuire a nuove sfide?

“Non possono combattere per la costruzione di nuovi impianti, di nuove tecnologie, di nuove OPPORTUNITA’, di nuovi farmaci?”.

“Perché Pfizer decide di salvare il mondo dalla pandemia ma decide allo stesso tempo di non salvare i suoi stessi lavoratori, offrendo la possibilità di migliorare il sito con coraggio ed eccellenza?”.

Ciò si legge ancora nella lettera aperta controfirmata dai segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uil tec Uil e Ugl Chimici.

Ossia Jerry Magno, Giuseppe Coco, Alfio Avellino e Carmelo Giuffrida.

Lo stabilimento di Catania non si è mai sottratto alle sfide.

Dai momenti più difficili di Novembre 2014 alle consuete ispezioni che anche recentemente hanno premiato e confermato l’efficienza del personale dello Stabilimento.

Per questo motivo i lavoratori non capiscono il motivo di tale decisione.

Perché questo stesso coraggio, questa stessa eccellenza, questa stessa gioia nell’affrontare problemi e le prove quotidiane non siano premiate dalla nostra Compagnia: Pfizer.

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