Dusty tra le 100 eccellenze italiane della sostenibiità

Grande riconoscimento a livello internazionale per Dusty. L’azienda, infatti, operante nel settore dell’igiene ambientale e della raccolta differenziata, è stata inserita tra le 100 imprese italiane che si differenziano nel campo della sostenibilità da Sustainability Award, progetto con cui Credit Suisse, Kon Group e Forbes premiano le realtà che hanno saputo portare avanti una crescita sostenibile, inclusiva e stabile, creando valore aggiunto per l’intera comunità.

Dusty appare come l’unica società operante nell’ambito della gestione dei rifiuti, nonchè come una delle 4 imprese siciliane presenti in lista, in una classifica caratterizzata prevalentemente da aziende del Nord Italia.

ROSSELLA PEZZINO DE GERONIMO (AMMINISTRATORE DUSTY): “RICONOSCIMENTO PUNTO DI PARTENZA E NON DI ARRIVO”

L’amministratore della Dusty, Rossella Pezzino de Geronimo, ha commentato con soddisfazione la notizia del prestigioso premio ricevuto, sottolineando però come questo non debba essere considerato come punto di arrivo, bensì di partenza verso nuovi obiettivi: “Dusty investe nell’ecosostenibilità da 40 anni, e dunque fin dalla sua nascita – dichiara la dirigente – Lo dimostra anche la scelta del logo aziendale: il canguro ecologo che lotta per un mondo migliore, che custodisce nel proprio marsupio un futuro più vivibile. La sostenibilità è l’essenza della nostra mission ancor prima che diventasse un tema mondiale urgente, perché di fronte all’attuale caos climatico nessuna impresa può più sfuggire alla responsabilità concreta verso l’Ambiente”.

Questo riconoscimento quindi non è per Dusty un punto di arrivo ma di partenza – conclude – nella misura in cui non siamo più soli nelle azioni di cambiamento. Contiamo che questa comunità di 100 eccellenze possa diventare una rete, uno strumento, per migliorare le performance di tutti. Le condizioni disastrose in cui versa il pianeta impongono un piano importante di transizione ecologica. È un dovere che abbiamo noi adulti verso le nuove generazioni, che dovranno prendersi sulle spalle la nostra “sconfitta” per aver loro consegnato un futuro lacerato da enormi ferite ambientali e sociali”.

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