La vita di Eleonora Giorgi è un esempio di forza e coraggio. Ma dietro il successo c’è una storia, forse, ancora poco conosciuta.
Eleonora Giorgi, una delle attrici più amate del cinema italiano, è stata protagonista di numerosi film di successo. Circondata dalla sua numerosa famiglia, ora sta vivendo un periodo estremamente complesso a causa della sua battaglia contro il tumore al pancreas.
La sua vita non è stata tutta rosa e fiori, ci sono stati molti alti e bassi soprattutto negli anni ’80, quando ha dovuto affrontare un momento molto doloroso e difficile, ossia la sua lotta contro la dipendenza da eroina. Questa battaglia l’ha segnata profondamente, ma che le ha anche permesso di diventare un simbolo di rinascita.
Non ha mai nascosto nulla riguardo alla sua dipendenza, anzi: in un’intervista rilasciata qualche anno fa, sul Nove, la grande attrice ha parlato apertamente di come ha iniziato a fare uso di queste sostanze. E di come è riuscita, piano piano, a superare questa fase e a ricostruire la sua vita e carriera.
Eleonora Giorgi è conosciuta non solo per il suo talento recitativo, ma anche per la sua forza con cui ha affrontato le sfide personali. Erano gli anni ’80 quando il suo fidanzato, Alessandro Momo, perse la vita in un incidente in moto, che lei stessa gli aveva prestata. “Da quel momento mi sono persa, poco dopo ho cominciato a drogarmi”, così ha raccontato durante la sua lunga intervista.
L’attrice ha continuato a dire, anche, che “per chi viveva la propria gioventù negli anni ’70, era quasi naturale provare certe esperienze”. Poi, ancora molto giovane, arrivò il cinema “e io mi ritrovai a essere la Lolita d’Italia, un’immagine che non mi corrispondeva per niente”. Ha rivelato anche di come “gli uomini si aspettavano da me un certo tipo di suggestione erotica che non mi apparteneva”.
Eleonora Giorgi ha iniziato a frequentare attori, intellettuali, artisti, tra cui anche il pittore Mario Schifano. Ecco cosa diceva dell’artista “Mario era completamente folle. Io allora non sapevo nemmeno cosa fosse la cocaina. Non capivo perché, vestito di nero, in quella grande casa vuota, zompettasse elettrico da tutte le parti”.
Poi ha anche rivelato che “c’era una pipa di oppio che le persone si passavano di mano in mano. Io pensavo si trattasse di una cosa indiana, invece mi si incrociarono gli occhi e svenni come ipnotizzata. Ho fatto il sonno più lungo della mia vita”. Dalla semplice sperimentazione alla dipendenza però fu davvero un attimo. La protagonista di numerosi film si ritrovò “immersa in qualcosa di folle, non mangiavo più, non uscivo più: c’era solo l’eroina”. E alla domanda su come veniva assunta, l’attrice ha risposto “la fumavamo, la tiravamo”, insomma in ogni modo possibile.
Solo l’arrivo di Angelo Rizzoli riuscì a dare alla Giorgi una grande speranza “al di là dei problemi giudiziari che arrivarono dopo, l’incontro con Angelo mi restituì alla vita: andai in clinica e mi disintossicai. Oggi posso dire che è l’unica cosa che non rifarei”.
La sua storia è un esempio di recupero e di crescita, e nel corso degli anni è diventata una sostenitrice nella sensibilizzazione riguardo alla dipendenza.
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