Catania si trova di fronte a una crisi ecologica senza precedenti lungo la Statale 192, nota anche come stradale Bummacaro.
A Catania la situazione è molto allarmante. Sulla Statale 192 c’è una discarica abusiva, forse la più grande della città, che mette a rischio la sicurezza e la salute pubblica. L’imprenditore Mirko Catania denuncia l’inazione delle istituzioni, definendo la situazione “un disastro ecologico di enormi proporzioni“.
Vicino all’Ospedale San Marco, la strada, essenziale per i mezzi di soccorso, è diventata una bomba ecologica. Il degrado ambientale è visibile anche su Google Street View, ma gli abitanti chiedono azioni concrete, sottolineando la necessità di toccare con mano la gravità della situazione.
Gli abitanti, costantemente esposti a questa emergenza ecologica, non si accontentano di una semplice visione virtuale e sollecitano con vigore azioni immediate e concrete. La situazione, ormai al limite della sostenibilità, richiede una presa di coscienza diretta e tangibile per comprendere appieno l’entità del problema.
La strada, pensata per garantire tempestivi interventi medici, ora si presenta come un pericolo ambientale imminente, evidenziando la necessità di una risposta immediata e incisiva da parte delle autorità competenti. La richiesta di toccare con mano la gravità della situazione sottolinea la crescente preoccupazione della comunità locale, che invoca soluzioni efficaci per preservare la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente circostante.
Riccardo Cosentino evidenzia la mancanza di percezione del problema online e sottolinea la necessità di affrontare la situazione direttamente sul campo. La proposta di creare una barriera “antispazzatura” emerge come soluzione per fermare lo scarico illegale di rifiuti, sia di giorno che di notte.
Discarica abusiva sulla Statale 192: la proposta della barriera antispazzatura
Ludovico Campilongo, del quartiere interessato, dichiara che la comunità si sente completamente abbandonata dalle istituzioni e ritiene che una rete protettiva sia l’unico modo per difendersi dai criminali ambientali. La mancanza di controlli autorizza il continuo scarico di qualsiasi tipo di rifiuto, inclusi quelli pericolosi.
La proposta della barriera antispazzatura è vista come una strategia difensiva vitale per il quartiere, in cui la carenza di controlli delle forze dell’ordine rende la zona vulnerabile agli abusi ambientali. La discarica abusiva, oltre a mettere a rischio la salute pubblica, si trasforma in veri e propri roghi quando raggiunge il limite di capienza. La comunità chiede un intervento urgente delle autorità per affrontare questa emergenza ecologica e proteggere l’ambiente e la sicurezza dei residenti.
Vincenzo Rea