L’energia della natura si manifesta in uno spettacolo straordinario sull’Etna, dove il Cratere di Sud-Est si trasforma in un palcoscenico di attività eruttiva.
Boris Behncke, vulcanologo dell’Ingv, osservatorio etneo di Catania, descrive questa performance unica sulla sua pagina Facebook, sottolineando il ritmo regolare di un’attività stromboliana che si ripete ogni 60-80 minuti.
Da quando è iniziata il 19 novembre, questa fase eruttiva è caratterizzata da brevi episodi di intensa attività stromboliana, intervallati da momenti di calma totale. Il ritmo è così preciso che Behncke afferma scherzosamente che si potrebbe “prendere appuntamento” con questi spettacoli naturali, anticipando uno o due episodi per godersi lo spettacolo in un luogo privilegiato.
Incredibilmente, negli ultimi dieci giorni, si sono verificati circa 200 di questi episodi. Inizialmente, l’attività coinvolgeva solo la “bocca della sella“, ma il 21 novembre è stata osservata per la prima volta un’attività leggera da una bocca ad est. Behncke sottolinea che questa non è la “bocca orientale“, evidenziando la complessità e la varietà dell’attività eruttiva in corso.
L’esplosione di creatività del vulcano coinvolge principalmente due bocche, ma recentemente potrebbero essersi aggiunte piccole bocche nella zona della “bocca della sella”. La loro danza è caratterizzata da variazioni: alcune iniziano con emissioni di cenere, altre con bolle di lava, altre ancora con getti di lava incandescente. Alcuni episodi generano detonazioni potenti, udibili nelle zone sottovento, creando un’esperienza sensoriale completa per chi osserva.
Behncke rassicura che, al momento, l’attività sembra stabile e non indica un’imminente eruzione maggiore. L’Etna potrebbe seguire il modello del 2017, quando, dopo una sessantina di episodi stromboliani, si è calmato per molti mesi. Al contrario, potrebbe intensificarsi, dando vita a un nuovo episodio parossistico simile a quelli registrati in passato. Al momento, l’Etna sembra godersi la sua esibizione, mantenendo il pubblico incantato con la sua maestosa potenza.
Il vulcanologo evidenzia che la cadenza regolare di questi episodi offre un’opportunità unica per gli appassionati e gli scienziati di studiare da vicino l’attività eruttiva. La straordinaria precisione del vulcano nell’esibirsi potrebbe essere determinante per comprendere meglio i processi sottostanti. Mentre alcuni episodi sono dominati da emissioni di cenere, altri vedono l’esplosione di bolle di lava, creando uno spettacolo visivo e sonoro che attrae l’attenzione di chiunque sia vicino al vulcano.
Mentre il vulcano continua a esibirsi con questa intensa attività, la comunità scientifica resta vigile, monitorando attentamente ogni dettaglio. La possibilità di apprendere ulteriori informazioni sul comportamento vulcanico potrebbe fornire chiavi importanti per la gestione delle situazioni di emergenza e la comprensione più approfondita della dinamica geologica dell’Etna.
Vincenzo Rea
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