Etna. Stamattina una nuova eruzione.
Non manca, neanche questa volta, la pioggia di cenere vulcanica che ha raggiunto i due centimetri d’ altezza. Causando non pochi disagi.
In merito, si esprime il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.
“Anno nuovo, problemi vecchi. L’Etna ha ripreso con forza la sua attività parossistica e con questa arriva anche la pioggia di cenere vulcanica che ha colpito i soliti comuni della zona est del vulcano. Secondo i primi dati a nostra disposizione la cenere vulcanica ha già raggiunto i due centimetri di altezza. Una emergenza che si ripete: più volte nel corso di questi anni abbiamo sostenuto che la protezione civile debba si debba dotare di mezzi ed attrezzature per lo spazzamento e la pulizia delle aree pubbliche”.
“Non possiamo più trattare come straordinario un evento che – prosegue Barbagallo – si ripete decine di volte in un solo anno. In questo senso ci faremo carico di un apposito emendamento in Finanziaria. E intanto – aggiunge – da domani incalzeremo sia il governo regionale sia il governo nazionale per reperire le risorse per i ristori ai comuni che da domani mattina – conclude – saranno costretti ad esporsi economicamente per rimuovere la cenere”.
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L’Etna in eruzione.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che:
“A partire dalle 11:10 GMT le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE mostrano un trabocco lavico dal Cratere di Sud Est che si propaga verso SW.
La nube vulcanica ha raggiunto inoltre un’altezza di almeno 11 km sul livello del mare.
L’ampiezza media del tremore vulcanico si attesta ancora su livelli molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico risulta localizzato nell’area del Cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2900-3000 m al di sopra del livello medio del mare. Si osserva un incremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici che risultano localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo mostrano variazioni sui segnali di tilt delle stazioni sommitali con un massimo di circa 2.5 microrad alla stazione di Cratere del Piano”