Cosa succederà adesso?
E’ ciò che, a partire dalla drammatica giornata di ieri, si stanno ripetutamente domandando tutti gli appassionati dei colori rossazzurri.
Il Tribunale di Catania ha disposto, mediante sentenza depositata nella tarda mattinata di ieri, il fallimento dello storico club dell’Elefante, accogliendo l’istanza presentata dalla locale Procura.
La stessa autorità giudiziaria ha provveduto alla nomina di tre curatori fallimentari, i quali avranno il compito di gestire il club in esercizio provvisorio fino al 2 gennaio.
Entro tale data, SIGI dovrà far pervenire nelle casse del Calcio Catania la somma dovuta di 600 mila euro.
Ciò al fine di consentire la proroga del suddetto esercizio e permettere il completamento della stagione agonistica corrente.
Nonchè, successivamente, procedere alla vendita del titolo (valutato 2.9 milioni di euro) all’asta.
TITOLO, MATRICOLA, DENOMINAZIONE SOCIALE: COSA C’E’ DA SAPERE
Titolo sportivo, numero di matricola, denominazione sociale: ormai non si sta più parlando d’altro.
E’ giusto, tuttavia, provare a fare chiarezza, distinguendone significati e relativi ambiti, grazie alla spiegazione di Filippo Fabio Solarino, coautore del fortunato libro “Tutto il Catania minuto per minuto”.
Per matricola – 11700 – s’intende infatti quel numero attribuito dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio a partire dagli anni ’70 quando nel mondo del pallone italiano subentrò il regime delle SPA.
Riguardo la denominazione sociale, invece, si fa riferimento all’effettivo nominativo con cui il club risulta attualmente registrato in Federazione.
E qui vi è la prima chicca, forse non a conoscenza di tutti. Il nome originario della squadra dell’Elefante, dal 1946, rispondeva a “Club Calcio Catania”. Esso durò fino al 2009, quando sotto la gestione Pulvirenti-Lo Monaco si decise di modificarlo e trasformarlo in Calcio Catania S.P.A.
Veniamo al titolo sportivo, forse l’aspetto più importante data l’attuale, delicata, situazione.
Tale titolo consentirebbe alla squadra di mister Baldini di continuare il proprio campionato di Serie C, anche in presenza di una nuova proprietà.
Come affermato prima, però, risulta indispensabile il versamento dei 600 mila euro da parte della Sport Investment Group Italia.
In mancanza di questo, purtroppo, cesserebbe all’istante l’attività sportiva in corso con successiva ripartenza dalla Serie D il prossimo anno.
Ciò significa che, pur risultando allo stato attuale parecchio complicato, una nuova società potrebbe riprendere l’antica denominazione “Club Calcio Catania”, con la possibilità di inserire all’interno anche l’amato “1946″.
Un qualcosa che, sicuramente, regalarebbe enorme gioia all’intero popolo etneo.