Festeggiamenti di Santa Lucia: il“no” alle iniziative fuori le chiese

Festeggiamenti di Santa Lucia: il“no” alle iniziative fuori le chiese

“Non si ravvisano le condizioni perché le celebrazioni programmate si tengano secondo il programma prospettato, fatte salve quelle di natura strettamente religiosa”.

Con queste parole pervenute nel tardo pomeriggio di ieri, il Capo di Gabinetto della Questura di Catania, comunica l’annullamento di tutte le iniziative tradizionali extra religiose, legate da sempre ai festeggiamenti in onore della Patrona di Belpasso, Santa Lucia. 

“No” alle tipiche ed artistiche “spaccate” dei carri, “No” alle accensioni delle installazioni culturali dei quartieri, “No” alla festa Barocca, perché “il cui svolgimento – si legge nella lettera ufficiale – sembra comportare criticità in relazione ai profili di rispetto dell’attuale normativa sul contenimento del Covid-19”.

Mediante il presente comunicato congiunto, dunque, il Sindaco Daniele Motta, il Parroco della Chiesa Madre, Sac. Nunzio Chirieleison, il Presidente della Fondazione dei Carri, Antonino Girgenti, il Presidente del Comitato di S. Lucia, Orazio Leotta, intendono in primis rivolgersi ai cittadini di Belpasso e a tutti i devoti di Santa Lucia, per dare loro una notizia che indubbiamente lascia l’amaro in bocca ed esprimere, quindi, tutta la loro personale delusione considerando i seguenti fondamentali aspetti:

  • Tempistica. Non si è tenuto conto delle caratteristiche dei “Carri di S. Lucia”, Beni immateriali della Regione Siciliana, momento identitario della comunità belpassese, allestiti dai tanti giovani e maestranze dei quartieri cittadini che prestano gratuitamente la loro opera devozionale con mesi di lavoro, per tale motivo una manifestazione di cotanta importanza non può essere assolutamente bloccata a poche ore dal suo svolgimento in piazza. 

Tale tempistica appare come una mancanza di rispetto al mondo del volontariato;

  • L’aspetto economico diventa non poco rilevante, in quanto l’indotto generato dalle manifestazioni esterne, le cui spese sono già state sostenute, rischiano di impattare negativamente;
  • Continua a perpetrarsi una disparità di valutazioni fra le manifestazioni laiche puntualmente svolte e quelle religiose invece puntualmente ostacolate e abolite;
  • Colpisce infine l’impossibilità ad un contradditorio, sia per tempistica, ma anche per forma, non si è data infatti, la possibilità agli organizzatori di poter integrare per tempo, anche in virtù del continuo succedersi dei decreti ministeriali, l’ultimo dei quali (D.L. 172/2021) entrato in vigore lo scorso 6 dicembre; 

Grande importanza, di certo, ricoprono le celebrazioni religiose “salvate” dall’ordine delle pubbliche autorità (secondo gli accordi dello Stato con la CESI) che danno un carattere doverosamente intimistico all’avvenimento. Laddove vengono a mancare i “segni” esterni, il cuore del devoto a Santa Lucia rimane fermo e si unisce alla viva fede di tutti i devoti Belpassesi per trarne maggiore coinvolgimento e rivelazione spirituale, senso d’unità e d’appartenenza profondi che portano a rinnovare forza e speranza in ognuno. 

Tuttavia per il secondo anno consecutivo la Città di Belpasso è costretta, suo malgrado, a causa delle disposizioni anti – Covid, a rinunciare alle sue tradizioni plurisecolari più amate e attese.

Del resto, la proroga della sospensione delle processioni religiose, visto il permanere dello stato di emergenza sanitaria decisa qualche giorno fa dai vescovi delle diocesi siciliane, coinvolgerà anche altri celebri festeggiamenti, ad esempio quelli in onore di S. Agata a Catania.

“Con la mente noi Belpassesi siamo già al 2022 – dichiarano – quando organizzeremo la più bella Festa di S. Lucia. Invitiamo i cittadini a osservare questo provvedimento, nella consapevolezza di chiedere nel contempo alle autorità preposte, rispetto per le civiche tradizioni e per la memoria storico religiosa di Belpasso, intimamente legata a Santa Lucia”.

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