FOTO| Per Daniele Garozzo, la vittoria più bella: la laurea in Medicina e Chirurgia

Una vita passata tra palestra e libri di anatomia. Ma lo schermidore siciliano non si è mai perso d’animo: per Daniele Garozzo è arrivata oggi la vittoria più bella e faticosa della sua vita: la laurea in Medicina e Chirurgia all’ università Tor Vergata, Roma.


Un grande applauso appena uscito dall’aula, la ragazza Alice Volpi, anche lei campionessa nel fioretto, emozionata insieme ai suoi cari e agli amici di sempre.

Una scena normale, se non fosse che la corona da neolaureato questa volta è poggiata in maniera fiera sul capo di Daniele Garozzo, oro nel fioretto a Rio 2016 e argento a Tokyo 2020.

Una vita caratterizzata da sacrifici, da notti insonni, soddisfazioni e tante vittorie che vive oggi un altro momento entusiasmante.

“Sapevo che sarebbe stata dura ma non ho mai mollato”

“Non nascondo di essere emozionato, quando ho iniziato sapevo che sarebbe stata dura ma non ho mai mollato. Lo sport agonistico ti regala disciplina e metodo e tutto questo mi ha aiutato nel raggiungere i miei obiettivi”, dichiara Daniele Garozzo.

” Il segreto è la concentrazione e la gestione del tempo. Non potrei essere più felice di condividere questa mia gioia con Alice, la mia famiglia e i miei amici di sempre”

Il primato dello schermidore Daniele Garozzo

Primo atleta italiano a raggiungere due finali olimpiche consecutive nella storia del fioretto, il giovane schermidore di Acireale (Catania) ha raggiunto un altro prestigioso primato: è diventato il primo atleta olimpico in attività a laurearsi a pieni voti nella prestigiosa facoltà di Medicina, con una tesi sulla chirurgia vascolare “Lp-PLA 2 ed Endoarterectomia Carotidea”.

Una vita divisa tra scherma e libri universitari, le sue due più grandi passioni. Ma quando ci sono costanza e sacrificio, i sogni possono diventare realtà.

Perché in fondo, come sostiene Daniele, la disciplina necessaria per una è la stessa applicata per l’altra, le vittorie e le cadute hanno lo stesso sapore, tutte e due hanno preso e vicendevolmente dato, perché l’amore è stato uguale.

Per questo lo schermidore siciliano è un esempio da seguire, soprattutto per i tanti giovani atleti che oggi sempre più cercano di conciliare università e attività
sportiva.

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