Al salone “Russo” di Catania, si dialoga sulla vicenda dell’Ucraina, il coinvolgimento dell’Italia e sui conflitti nel mondo.
“Per noi inizia una nuova vita, con una lingua che non capiamo. Ma i sentimenti di rabbia e di disperazione adesso diminuiscono. La realtà ci dice che dobbiamo integrarci per sopravvivere”. Parla così la profuga ucraina Myroslava Shapoval, accompagnata dalla madre e dal figlioletto, intervenuta ieri all’incontro pubblico”Verso il 25 aprile. L’Italia ripudia la guerra” che CGIL e ANPI di Catania hanno organizzato nel salone “Russo” in vista dell’imminente Festa della Liberazione.
Myroslava ha raccontato ogni momento della sua fuga da una guerra inattesa e terribile. Alla platea del sindacato e dell’ associazione dei partigiani ha raccontato con tono al tempo stesso fiero e accorato, i giorni fatidici di queste ultime settimane che hanno già segnato la sua vita e quella della sua famiglia per sempre.
“Verso il 25 aprile. L’Italia ripudia la guerra” il contributo dei partecipanti
All’ incontro pubblico dedicato all’articolo 11 della nostra Costituzione e alla riflessione storica, politica ed economica sul conflitto russo ucraino, sono intervenuti alcuni docenti dell’Università degli Studi di Catania ma anche membri di spicco del sindacato CGIL e dell’ANPI Catania.
Tante le voci ostili alla guerra e al coinvolgimento della nazione italiana:
“È una guerra criminale e la CGIL ha espresso fin dall’inizio la propria posizione di contrarietà all’invio di armi, nella logica di evitare che ciò alimentasse l’escalation del conflitto” sostiene il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo.
A questa, si aggiunge anche la visione della Presidente provinciale dell’ ANPI di Catania, Pina Palella: “C’è urgenza di fermare l’orrore della guerra che cresce ogni giorno di più” dichiara.
Chiarendo poi, il significato simbolico del 25 aprile che: “Rappresenta più che mai una data dedicata alla liberazione dall’oppressore. Una data per la pace, valore al quale l’ANPI ha sempre creduto”.
E ancora la Presidente dell’ ANPI precisa: “Non abbiamo inoltre bisogno di polemiche. Nel momento in cui il Parlamento italiano ha deciso l’invio di armamenti in Ucraina in tanti non hanno condiviso la scelta ma il bersaglio è stato ed è l’ANPI che ha manifestato la propria contrarietà. Alle polemiche preferiamo un dibattito pubblico sano, degno di una vera democrazia”
La parola ai docenti dell’Università degli Studi di Catania
Fondamentale anche il contributo dei docenti dell’Università degli Studi di Catania che hanno fornito una visione critica in riferimento alle guerre:
Il docente Rosario Mangiameli, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Catania: “La guerra è un dramma tremendo che sta restringendo un mondo abitabile. Quando parliamo di accoglienza dobbiamo chiederci: ma di chi? Accogliamo di buon grado gli ucraini ma non possiamo considerarli in alternativa ad altri. Risolvere questo è compito della politica”
Il docente Maurizio Caserta, ordinario di Economia Politica dell’Università di Catania, interviene analizzando i conflitti da un punto di vista economico: “Per molti anni abbiamo evitato di capire quello che stava succedendo a partire dal 2014, o dal 1989 o forse da ancora prima. Forse siamo stati abbacinati dal fatto che tutti i conflitti possono essere risolti dal mercato o da contesti internazionali. Ma ora sappiamo che non è così”
L’importanza dell’accoglienza
Rosaria Leonardi, segretaria confederale Cgil Catania che ha posto l’accento sul tema dell’accoglienza : “La CGIL Nazionale ha organizzato incontri anche con le delegazioni di vari sindacati come quello slovacco e austriaco che hanno rappresentato un grande segnale di solidarietà con il popolo ucraino e di unità del sindacato europeo nel porgere aiuti e supporto a questo popolo. Ciò che sta accadendo speriamo che cambi anche i termini del dibattito sui rifugiati e sulle loro condizioni, progredendo in tale direzione”.
I lavori si sono chiusi con l’intervento di Shehara Herath, rappresentante degli studenti medi (“è successo ma non volevamo crederci. La guerra è anche un incredibile spreco di risorse collettive consentito solo ha chi ha potere. Proviamo rabbia e delusione”).
Per dimostrare concretamente la solidarietà con la popolazione ucraina la CGIL nazionale ha promosso una sottoscrizione tra lavoratori, lavoratrici, pensionate/i, studentesse e studenti per l’aiuto umanitario alle vittime della guerra e per l’accoglienza dei profughi in Europa e in Italia.
I fondi sono destinati esclusivamente a finalità umanitarie attraverso sindacati locali, entità e associazioni di assoluta garanzia che già operano nel campo dell’aiuto umanitario.Conto corrente dedicato:
IBAN: IT18Y0103003201000007777787Intestato a: CGIL NazionaleCausale: “Emergenza Ucraina”.
“La guerra è un incredibile spreco di risorse collettive”
I lavori si sono chiusi con l’intervento di Shehara Herath, rappresentante degli studenti medi (“è successo ma non volevamo crederci. La guerra è anche un incredibile spreco di risorse collettive consentito solo ha chi ha potere. Proviamo rabbia e delusione”.