Futuro Catania, l’avvocato Rapisarda: “Una soluzione c’è”

Sono ore, momenti decisivi per il futuro del calcio a Catania. Il fallimento è ormai acclarato, ma rimane ancora la flebile speranza di salvare il titolo sportivo e la stagione in corso. Difficile, se non impossibile che possano arrivare i 600 mila euro necessari e richiesti dal tribunale catanese.

Dai soci della Sigi, in un tira e molla sconcertante e deprimente, sono stati raccolti non più di 140 mila euro. Troppo pochi.

Cosa fare, come fare per salvare il salvabile? Baldini che ieri passeggiava, come molti catanesi, in via Etnea, sta aspettando insieme ai giocatori superstiti dal Covid. Il futuro della squadra rossazzurra è appeso ad un filo.

Una soluzione, in questo senso, la ipotizza l’avvocato Giuseppe Rapisarda. Una soluzione percorribile che il legale spiega così.

“Esiste una somma raccolta da Sigi – spiega Rapisarda. Certo insufficiente rispetto a quanto previsto in sentenza come condizione imprescindibile per prolungare l’attività del ramo sportivo e consentirne la vendita. Ma sempre di un discreto importo si tratta. Ci sono somme in lega da sbloccare in favore della curatela del Catania. L’insieme di ciò potrebbe garantire i costi medi mensili necessari almeno per questo mese al Catania ed alla sua attività sportiva. Nel frattempo si potrebbe ritenere di anticipare la vendita del titolo sportivo”.

Rapisarda è chiaro, ma nello stesso tempo precisa: “Attenzione, alcuna pressione, né demagogia, né tantomeno ciò deve alimentare speranze artatamente. È un ragionamento semplice, una ipotesi che sono certo sarà stata valutata”.

LE ULTIME

Secondo le ultime notizie sviluppatesi nell’arco della mattinata, la Sport Investment Group Italia sarebbe riuscita a racimolare da sè soltanto 150 mila euro.

Tuttavia, ulteriori 130 mila euro sarebbero giunti nelle casse del club rossazzurro in qualità di ritorno di somme dall’Agenzia dell’Entrate.

Ciò nonostante, tale somma, riguarderebbe un discorso svincolato dal pagamento dovuto da SIGI.

Quest’ultima, infatti, sarebbe tenuta a effettuare il versamento con soldi propri, non tenendo conto dei fondi di proprietà del Catania.

I curatori fallimentari sarebbero, però, propensi a prorogare l’esercizio provvisorio per il solo mese di gennaio.

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