Istituzione della giornata commemorativa dell’eruzione dell’ Etna dell’ 11 marzo del 1669 sempre più vicina.
Approvato oggi dalla commissione Cultura dell’Ars il ddl del M5S che mira a rendere indelebile il ricordo della terribile giornata di 352 anni fa. Quando un’imponente eruzione del vulcano, la più catastrofica degli ultimi 500 anni, distrusse gli agglomerati di Belpasso, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi e San Piero Clarenza.
Le colate laviche dell’Etna seppellirono Mompilieri, spingendosi fino a Catania, dove il fossato cinquecentesco del castello Ursino e il ponte levatoio che collegava il castello alla piazza d’arme furono cancellati.
“Questo ddl – afferma Jose Marano, prima firmataria dell’atto parlamentare – mira non solo a mantenere vivo il ricordo di un evento che ha profondamente segnato il popolo siciliano. Ma anche a trasformarlo in opportunità di sviluppo turistico e di promozione culturale per i comuni della provincia etnea. Il ddl punta infatti a favorire percorsi culturali e turistici. Attraverso mostre permanenti, eventi tematici e parchi culturali. E alla creazione di un museo all’aperto lungo il ‘percorso delle lave’ dal Castello Ursino ai Monti Rossi”.
La parola ora spetta all’Aula che dovrà dare il via libera definitivo alla legge.
“Vedremo – dice Marano – di fare calendarizzare il ddl prima possibile, affinché il giusto riconoscimento venga dato ad un sito patrimonio dell’Unesco”.
Prorogato fino al 31 dicembre lo stato di emergenza a seguito del terremoto che il 26 dicembre 2018 ha causato numerosi danni in molti Comuni del Catanese.
A comunicarlo, al presidente della Regione Nello Musumeci, è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi. Per il 2022, Palazzo Chigi ha messo a disposizione della Sicilia altri 2,6 milioni di euro.
A ricoprire l’incarico di responsabile della Struttura commissariale è l’ex procuratore generale della Repubblica di Catania Salvatore Scalia, nominato d’intesa tra Roma e Palermo.
«Esprimo apprezzamento – sottolinea Musumeci – per la sensibilità dimostrata dal Parlamento nazionale e dal premier Draghi, al quale ho già proposto la riconferma del dottore Scalia. Proprio nello scorso novembre, auspicata la proroga dello stato di emergenza. Per consentire alla Struttura commissariale di essere messa nelle condizioni di portare a termine la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, spesso frenata da lacci e lacciuoli burocratici snervanti».
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