Giornate Unict si unisce per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne in occasione del 25 novembre organizzata dal cordinamento per le Pari opportunità.
«Il tema della violenza sulle donne, purtroppo, ancora oggi, è drammaticamente d’attualità, un fenomeno impressionante che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese. Nel corso del periodo di lockdown si è assistitito ad un aumento della violenza contro le donne che vede tragicamente, a volte, coinvolti anche minori.
Il compito delle università e di tutte le istituzioni è quello di estirpare, con la diffusione della cultura del rispetto della donna, ma anche con azioni sempre più concrete, quello che ancora oggi è un vero e proprio disconoscimento della libertà delle donne e della loro capacità di affermazione.
In una società civile e democratica è impensabile che le donne subiscano violenze, il più delle volte in casa. Invito tutte le donne che si sentono minacciate a rivolgersi a chi può offrire un supporto.»
Ai lavori sono intervenuti anche l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Catania Barbara Mirabella e le docenti dell’ateneo catanese Germana Barone (presidente del Comitato Unico di garanzia Unict) e Adriana Di Stefano (delegata del rettore alle Pari opportunità).
«L’Italia è ancora lontana dalla parità dei sessi, è al 76.mo posto al mondo. Ad un cambiamento culturale nella rappresentazione di genere in ambito giudiziario, nelle forze dell’ordine e nel racconto dei media. Oltre 16mila articoli di stampa pubblicati tra il 2017 e il 2019 e su interviste a donne vittime di violenza.
Nonostante il fatto che i dati della violenza sulle donne non siano chiari, sappiamo con certezza che è comunque diffusa. Coinvolge quasi un terzo della popolazione femminile tra i 14 e i 70 anni di età che è la rappresentazione sociale distorta della stampa e delle sentenze nei tribunali. Una situazione che pone la donna vittima per ben tre volte: per quella subita, per quella in ambito giudiziario e per quei pregiudizi e stereotipi di genere che non vede uomini e donne portatori di uguali interessi. Sulla stampa, inoltre, si assiste spesso a “giustificare” l’uomo per la violenza compiuta e ad addossarne alla donna la responsabilità».
L’iniziativa dell’Università di Catania proseguirà giovedì 25 novembre, alle 10,30, all’Auditorium di Villa Citelli con il secondo seminario dal titolo “Libere di contare – Contare per essere libere violenza economica e discriminazioni di genere”.
Sempre il 25 novembre, a Villa Citelli, sarà inaugurata l’esposizione “Le Signore eleganti e senza storia”, con una parte delle opere del Fondo Elsa Emmy. Nella stessa sede sarà riproposta anche la serie di brevi biografie femminili “Anche la cancellazione è violenza”.
Un’ iniziativa nata dall’impegno di RivoltaPagina per l’Università e la città.
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