Un ragazzo di 23 anni è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri di Carini, in provincia di Palermo, dopo aver aggredito un medico al Punto territoriale d’emergenza.
Un operatore sanitario è stato vittima di un’aggressione da parte di un paziente che attendeva di ricevere le visite e le cure del caso. L’episodio di violenza è avvenuto nei giorni scorsi al Punto territoriale d’emergenza di Carini, in provincia di Palermo.
A descrivere quanto accaduto il sindacato UGL (Unione generale del lavoro) Salute. Secondo la ricostruzione, il paziente avrebbe colpito con violenza al volto un infermiere. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine che hanno arrestato l’uomo per lesioni personali. Il sindacato ha chiesto interventi in modo che certi episodi non riverifichino.
Carini, 23enne aggredisce un infermiere della Guardia Medica: arrestato
Una nuova aggressione ai danni di un operatore sanitario in Sicilia. Nei giorni scorsi, un paziente si è scagliato contro un infermiere all’interno del Punto territoriale d’emergenza di Carini, comune della provincia di Palermo.
A denunciare l’episodio sono stati Gianluca Giuliano e Vincenzo Ginnastica, rispettivamente segretario Nazionale e Provinciale del sindacato UGL Salute. Secondo quanto raccontato, come riporta la redazione di Live Sicilia, un ragazzo di 23 anni, che era in attesa di cure, avrebbe colpito al volto l’infermiere 54enne sferrandogli un pugno.
Presso il Punto territoriale d’emergenza, in piazza San Francesco, sono arrivati i carabinieri della Compagnia locale che hanno bloccato il 23enne e lo hanno arrestato con l’accusa di lesioni personali. L’arresto è stato poi convalidato dal Giudice per le indagini preliminari.
Le richieste del sindacato
Il sindacato UGL Salute, considerato quanto accaduto, ha richiesto degli interventi in modo che non si ripetano più episodi di violenza simili. Secondo Giuliano e Ginnastica, l’inasprimento delle pene verso chi aggredisce i medici non basterebbe. Sarebbe necessario, hanno proseguito, trovare soluzioni per difendere chi ogni giorno rischia la vita per la salute dei cittadini.
I due segretari hanno poi ricordato come a Brindisi, in Puglia, ad infermieri, medici ed operatori oss sia offerta la possibilità di frequentare corsi di difesa personale. “Ci rendiamo conto di quale sia il punto raggiunto? Non stiamo parlando – concludono, come riporta Live Sicilia– di militari pronti a partire per un’azione”.
Marco Spartà