Giuseppe Fava trovò la morte per mano mafiosa la sera del 5 gennaio del 1984, davanti all’ingresso del Teatro Stabile di Catania.
Ricorre oggi il trentottesimo anniversario dell’omicidio del cronista e scrittore, fondatore del mensile “I Siciliani”.
Con le sue inchieste riuscì a fare luce sugli intrecci politico-mafiosi, denunciando con coraggio il malaffare.
Un impegno al servizio dell’opinione pubblica che pagò con la vita.
Per il delitto sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo il capomafia catanese Benedetto Santapaola e l’esponente dello stesso clan Aldo Ercolano.
LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA
Nella ricorrenza dell’anniversario, su iniziativa della Fondazione “Giuseppe Fava”, il giornalista e scrittore siciliano verrà ricordato con l’assegnazione del Premio Nazionale Giornalistico a lui intitolato “Nient’altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie”.
Alle 18:00, al Piccolo Teatro di via Federico Ciccaglione 29, a Catania, si terrà il dibattito dal titolo “Menzogne d’autore: il giornalismo d’inchiesta tra servizi, silenzi e depistaggi”.
A moderare i lavori sarà il figlio Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia all’ARS.
Parteciperanno Attilio Bolzoni, Tuccio Pappalardo e Paolo Biondani.
Quest’ultimo è il vincitore dell’edizione 2022 del Premio in memoria del giornalista.
La partecipazione al dibattito è aperta alla cittadinanza.
L’ingresso sarà consentito, secondo le disposizioni vigenti, solo ai possessori del super Green pass.
LA PRESENZA DI DON LUIGI CIOTTI
A causa dell’emergenza sanitaria, neppure quest’anno sarà possibile tenere un corteo nella città di Catania.
Alle 10:30 del 5 gennaio, tuttavia, si svolgerà un’assemblea online sul sito www.isiciliani.it, su facebook e twitch, attraverso la piattaforma Zoom.
In sicurezza e nel rigoroso rispetto delle norme anti- contagio, sarà inoltre possibile recarsi al Giardino di Scidà, bene confiscato alla mafia, in via Randazzo 27 a Catania.
Al centro delle riflessioni, l’impegno contro la mafia, il rilancio della campagna per ottenere il riuso sociale dei soldi dei malavitosi e la continuità del lavoro di denuncia.
Esperienze e racconti legati dal filo rosso della lotta a qualsiasi forma di illegalità e abuso.
Ad accompagnare nella discussione, sarà Don Luigi Ciotti.