“Il mondo del lavoro è sotto attacco. E lo è nelle sue declinazioni più responsabili: il sindacato. Chi minaccia e intimidisce i nostri sindacalisti e vandalizza le sedi dei lavoratori è consapevole di colpire il motore fondamentale del dialogo sociale”. Sabato 16 ottobre, anche la Cisl di Catania, con tutte le sue 17 federazioni di lavoratori, sarà a Roma per la mobilitazione nazionale dei sindacati confederali, con lo scopo di ribadire il rispetto del mondo del lavoro, per difendere la democrazia e la libertà e contro gli estremismi deliranti.
“Siamo fortemente preoccupati – sottolinea Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – che, in un contesto del genere, e col clima che si sta generando, alimentato anche da pseudo sigle sindacali irresponsabili, si insinuino nelle possibili fratture sociali pericolose derive che attentano alla tenuta democratica dell’intero Paese. E siamo anche fortemente convinti che il Governo e parti sociali si debbano impegnare in un Patto sociale per la salute e la crescita”.
“Ma non sarà una manifestazione politica – precisa il segretario Cisl – sarà una grande mobilitazione civile di lavoratori e di gente comune che manifesterà per riaffermare i valori del sindacato confederale e di democrazia. Noi continueremo nella nostra strada di mediazione sociale perché il sindacato è un baluardo della nostra democrazia, custode dei valori sanciti dalla nostra Costituzione. Le nostre sedi sono presidio di libertà, di tutela dei principi sanciti nelle lotte per la democrazia, la giustizia sociale, il pluralismo delle idee”.
“E ancora di più – rimarca Attanasio – saremo a Roma anche per ribadire al governo che occorre un grande Patto sociale che rilanci la crescita, promuova il lavoro e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che preveda maggiori investimenti al Sud, che contenga misure che eliminino le disuguaglianze sociali e territoriali. Occorrono nuove politiche attive del lavoro, avviare la riforma del fisco, guardare attentamente alle pensioni e risolvere il problema dello scalone che l’eliminazione di Quota 100 genererà”.
“Continueremo a chiedere al governo che sul green pass, che coinvolge una platea considerevole di lavoratori e comporta evidenti difficoltà pratiche, e sull’obbligo delle vaccinazioni si esprima con chiarezza perché è in gioco una partita di democrazia nel Paese. Occorre guardare con attenzione anche a questi lavoratori ed evitare lo scontro e la lacerazione sociale del Paese e nei territori, specie in quelli che vivono condizioni economiche e occupazionali allarmanti”.
“Se è vero, com’è vero, che il certificato verde è una garanzia sanitaria anche per gli altri lavoratori, è altrettanto vero che bisogna confrontarsi con la realtà quotidiana e occorrono misure e decisioni equilibrate e non penalizzanti”
Secondo Attanasio, poi, “da Catania partiamo con la consapevolezza di avere un motivo in più, perché quello etneo è un territorio già provato da anni di crisi, dalla sofferenza sociale, da fasce estreme di povertà e disagio a stento lenite dal Reddito di cittadinanza e dalle altre misure di sostegno”.
“Non a caso – aggiunge – abbiamo proposto alle altre forze sociali e imprenditoriali un’assunzione supplementare di responsabilità, un patto sociale per la salute e il lavoro, anche in previsione dell’utilizzo dei fondi del PNRR. Perché crediamo che solo col confronto aperto e costruttivo si possono riparare le ferite della crisi e dell’emergenza sanitaria ed economica che abbiamo sofferto ed essere pronti a ripartire”.
“Un confronto che richiediamo ancora una volta alle istituzioni che governano la città e l’area metropolitana. Sarebbe un ulteriore gesto di riconoscimento del valore rivestito dal dialogo sociale e dall’ascolto della rappresentanza intermedia della società e del mondo del lavoro, che ha idee e proposte da fare per un governo virtuoso delle comunità, che è anche democrazia, legalità e ricerca del bene comune”.
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