I paesi europei dipendono ancora troppo dal gas naturale della Russia

I paesi europei consumano circa un terzo del gas proveniente dalla Russia.

In linea con l’analisi de “Il Post”, per questi paesi, il gas naturale è una parte fondamentale dell’approvvigionamento energetico. Usato per produrre, appunto, energia ma anche per il riscaldamento degli edifici e delle cucine.

Data l’importanza che questa fonte di energia riveste per l’Italia e per i paesi europei, nessuna sanzione è stata prevista verso le esportazioni di gas provenienti dalla Russia.

Dall’inizio dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina, infatti, i paesi occidentali hanno applicato delle sanzioni consistenti nei confronti della Russia. Una tra queste, indirizzata al sistema finanziario del Paese, attualmente in ginocchio.

L’Italia importa il 43,3% di gas naturale dalla Russia

La dipendenza energetica dei paesi europei dalla Russia è innegabile e altrettanto evidente.

Basti pensare, infatti, negli ultimi anni è stato costruito un nuovo gasdotto che avrebbe messo direttamente in comunicazione la Russia con la Germania: il Nord Stream 2. Vero è che la certificazione per l’apertura del gasdotto è stata sospesa dal governo tedesco. Ma è altrettanto vero che i paesi europei non hanno trovato alcuna alternativa all’impiego del gas e che, di conseguenza, questa fonte di energia proveniente dalla Russia è, per loro, indispensabile.

Il Paese che, in proporzione, importa una maggiore quantità di gas dalla Russia, è la Germania: il 65,2% del totale. L’Italia ne importa, invece, il 43,3% del totale. La Francia ne importa solo il 16,8%. Può impiegare, infatti, altre tipologie di risorse energetiche. Specialmente, l’energia nucleare.

Secondo “Il Post”,inoltre, non si esclude la possibilità che in futuro i paesi europei provvederanno ad applicare delle sanzioni a danno della Russia, direttamente sulle esportazioni di gas. Ma, dall’altra parte, è possibile anche che sarà la Russia a decidere di interrompere la fornitura di gas come ripercussione.

Date le premesse, in questi giorni i paesi europei stanno valutando le modalità attraverso cui accedere a fonti alternative. Stringendo nuovi accordi con altri paesi. L’Italia ha avviato, infatti, colloqui con l’Algeria per aumentare le importazioni di gas.

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