Il figlio del neomelodico ucciso era una giovane promessa del calcio. Il papà: “Non era un mafioso”. Fermato il presunto responsabile
Non ci saranno i funerali pubblici per Rosolino Celesia, il 22enne ucciso giovedì scorso con una pistola in una discoteca a Palermo. ll questore Maurizio Calvino ha vietato alla famiglia di celebrare i funerali nella chiesa del quartiere per motivi di ordine pubblico. L’ultimo saluto gli affranti amici le parenti potranno darlo solo nella chiesa di Sant’Orsola all’interno del cimitero nella mattinata di mercoledì 27 dicembre.
Nel giorno di Natale il gip di Palermo Nicola Aiello ha convalidato il fermo del minorenne accusato dell’omicidio e per lui ha disposto la custodia cautelare in un carcere minorile mentre il fratello dell’arrestato, un giovane di 22 anni, la stessa età della vittima, è accusato di detenzione illegale di arma e anche per lui è stato disposto il carcere. Secondo il racconto del minore accusato di omicidio, la sua è stata una reazione poiché la vittima avrebbe aggredito il fratello.
Per Giovanni Celesia, padre della vittima e di professione barbiere nonché cantante neomelodico, oltre all’incalcolabile dolore per la perdita del figlio è amareggiato anche per la decisione del Questore che ha vietato i funerali. “Mio figlio non era un mafioso, non aveva precedenti, è stato ammazzato in una discoteca che loro avrebbero dovuto controllare, perché adesso mi fanno questo?”, riporta Repubblica. “Se hanno timore di qualcosa, mandassero le volanti, carabinieri e finanza”, dice, affermando che vuole solo salutare il figlio nel quartiere dove è cresciuto.
Nel cuore di papà Gianni, come tutti lo conoscono, non c’è pace. Ha anche il rimorso di non esserci stato quando il giovane Lino aveva mollato il calcio. La vittima era infatti una promessa dello sport nazionale avendo vestito anche le maglie giovanili di società professionistiche e della Serie A, come Palermo e Torino. Quest’ultima infatti con un messaggio di lutto ha partecipato “sentitamente al dolore della famiglia Celesia per la scomparsa di Rosolino Celesia, ex calciatore del settore giovanile granata”.
Dopo i grandi club ha militato nei settori giovanili siciliani di Marsala, Troina e Trapani. Un sogno quello di diventare un professionista del calcio lasciato un po’ di tempo fa e ora è diventato un incubo con una morte violenta.
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